Ricordate il box, dato alle stampe mesi addietro, contenente le matrici pre-rhythm’n’blues della Okeh? Il materiale contenuto fotografa l’arco di tempo ’49-’57, ovvero, gli anni in cui prende forma quello che verrà poi battezzato rhythm’n’blues.
Sono anni che vedono un gran numero di artisti impegnati ad utilizzare ogni forma musicale capiti loro a tiro, il risultato dà luogo ad un magico intreccio stilistico composto da blues, gospel, jive, swing, shuffle, boogie, country; è dal shakeraggio di tali stili che verso la metà dei ’50 nascono due scuole ben distinte: il rock’n’roll ed il soul-rhythm’n’blues, i quali si distinguono strutturalmente l’uno dall’altro per un diverso utilizzo degli accenti sulla battuta.
Il presente CD, Shout, Brother, Shout, fresco fresco di stampa, contenente materiale editato dalla Trumpet Records tra il ’51 e il ’54, va ad integrare alla perfezione le parti mancanti del box della Okeh.
Andiamoci allora a gustare il gospel’n’jive, dalle squisite armonie vocali, messo in opera dai Four Sharps, un gruppo di chiara derivazione Church music; i grintosi Cling To Me, Baby e If You Don’t Mean Business, due blues in stile Kansas City, rispettivamente di Beverly White e di Wally Mercer; Gli intensissimi slow blues Willie Mae, di Willie Love, Sad & Blue e Too Old To Get Married, di Wally Meroer, il quartultimo, con Hey! Miss Lula, ci regala anche uno dei primi esempi di rock’n’roll.
Agli amanti del jazz farà poi piacere apprendere che nelle tracce di Shout, Brother, Shout intestate a Sherman ‘Blues’ Johnson fa una delle sue prime apparizioni il grande pianista jazz Phineas Newborn Jr: si tratta di quattro blues micidiali caratterizzati dalla presenza non marginale di aggeggi elettronici, una novità assoluta per l’epoca, ‘maneggiati’ da Sam C. Phillips in ottica rumoristica.
Alligator ALCD 2800 (Rhythm & Blues, 1994)
Enzo Pavoni, fonte Out Of Time n. 5, 1994