Steve Earle - Copperhead Road cover album

II grintoso Steve Earle ci regala un’altra produzione di valore. Di lui si è spesso parlato affiancandolo al fenomeno Dwight Yoakam anche se le differenze tra i due sono parecchie e molto sensibili.
La componente country-honky tonk, marchio di fabbrica di Yoakam, è qui assai marginale e lascia spazio ad un rock tirato e di ottima fattura. L’uso sapiente di strumentazioni acustiche e il ricorso, qua e là, ad atmosfere vagamente countrieggiante fanno comunque sì che Steve Earle sia musicista amato non solo da rocchettari incalliti.
Il suo ultimo ellepì, ad esempio, contiene almeno tre brani che possono piacere ai lettori di questo giornale e che, a mio parere, sono pure le cose migliori del suddetto lavoro: mi riferisco a Copperhead Road e a Johnny Come Lately (con un forte sapore cajun) sulla prima facciata, nonché alla bellissima ballata acustica Nothing But A Child in chiusura del lato B.
Una conferma, anche dal punto di vista compositivo, per questo personaggio emergente.

MCA 255935-1 (Country Rock, Alternative Country, Singer Songwriter, 1988)

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 35, 1989

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