Steve Spurgin – Distant Faces cover album

Purtroppo, come spesso accade per artisti minori, è difficile presentare un musicista di cui non si sa praticamente nulla e così, oltre ad aspettare notizie da tutti coloro che riuscissero ad essere d’aiuto, chiedo che ogni eventuale imprecisione di quell’ignorante scribacchino che si firma con il mio nome venga benevolmente perdonata. In effetti le uniche sicurezze che si hanno davanti a questo CD sono, in ordine: il nome dell’etichetta, già ampiamente conosciuta da tutti i Byrdsmaniax del pianeta, qualche musicista dall’ottimo pedigree come J. Miskulin, Al Perkins e Fred Carpenter e soprattutto la sicurezza di essere incappati in un lavoro di pregevole fattura.

Per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento, sono costretto a impegnarmi nella più difficile impresa per chi, come me, rischia di sentirsi fischiare a lungo le orecchie per qualche parola non troppo a lungo soppesata; dunque il disco in questione rientra in quella categoria, purtroppo in via di estinzione, di songwriters che, lontani dall’attingere dal pozzo del r’n’r, immergono le loro canzoni nelle tranquille e limpide acque del country-bluegrass. Gli anni ’70 sono stati prodighi di rappresentanti del genere e, senza fare nomi che potrebbero portare a diatribe dalle quali sicuramente uscirei sconfitto, credo che ognuno dei tanti lettori che amano i cantautori potrebbe elencarne parecchi. Sono convinto che per molti di voi un tuffo in queste atmosfere potrebbe portarvi direttamente in… cantina a riaprire gli scatoloni con i vecchi LP dove, da tempo, questa musica ha trovato tranquillo riposo.
Grande musica, grandi canzoni ed una voce che non ha niente da invidiare a … mettete voi il nome… per un disco che sebbene non nasca all’insegna della novità vi aiuterà a ricordare i giorni in cui… mettete voi il nome… faceva ancora grandi dischi…

Sierra SX 6019 (Singer Songwriter, Bluegrass Moderno, 1996)

Paolo Liborio, fonte Out Of Time n. 20, 1997

Ascolta l’album ora

Link amici