Bastano poche note di Bluest Eyes, brano d’apertura e title track dell’album d’esordio di Malford Milligan, alias Storyville, per far saltare sulla sedia l’ignaro critico che si ritrova a scandire il tempo indiavolato di quello che si avvia a diventare, senza alcun dubbio, il disco dell’anno.
Grande soul bianco coniugato al rock californiano del più raffinato. Questo CD infila uno dopo l’altro tredici pezzi al fulmicotone, lasciandoci a malapena la forza per… rimetterlo da capo.
Prodotto da Stephen Bruton, Milligan può vantare la presenza di musicisti blasonati, a partire da Don Henley per finire a David Grissom e Tommy Shannon e lo stesso Bruton che hanno garantito un sound luccicante ed aggressivo sul quale la voce roca e potente del leader riesce a toccare le corde giuste di una capacità interpretativa fuori dal comune, sia quando si accosta al blues come in Carry You Home o come nella incredibile Water, forse il più bel pezzo del CD.
Ma, credetemi, la scelta è difficile, sia quando prevale il ruvido funky di Bluest Eyes o il rhythm and blues di Wanted A Miracle o quando rocca potente in One Rock At A Time.
Insomma, un cantante da sentire a tutti i costi che oltre tutto ha anche il pregio di firmare la gran parte dei pezzi che interpreta, e non è poca cosa.
Un inatteso regalo della scena americana che pare in un periodo di discreta vena e che di prodotti come questo ne sforna uno ogni dieci anni.
Dimenticate gli altri e andate a cercare Storyville, non perdete l’occasione, sarete ampiamente ripagati.
November NRC 1107 (Blues, Roots Rock, 1993)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 4, 1994