Quando alla fine degli anni ’60 Gram Parsons decise di countrizzare il sound dei Byrds nel tentativo da una parte di innestare nuova linfa nello sclerotizzato ambiente nashvilliano e dall’altra di diffondere il country anche fuori dal sud-est degli U.S.A. in una di quelle intelligenti operazioni trasversali che ottengono così grande successo oggi, vide il progetto respinto proprio da quella categoria di persone che ne avrebbe più beneficiato.
Il mondo country, infatti, fu cosi poco lungimirante (per non dire inetto) da non riuscire non solo ad appropriarsi di quell’idea ma addirittura da rifiutarla quasi fosse peccaminosa.
Eppure Sweetheart Of The Rodeo divenne un disco storico nel curriculum della band di Roger Mc Guinn e soprattutto nel panorama musicale degli ultimi trent’anni.
A conferma della freschezza e dell’immutato carisma dell’operazione, due fanciulle nashvilliane, Kristine Arnold e Janis Gill, hanno addirittura scelto come nome di battaglia il titolo di quell’album. Ma c’è di più. ‘Le fidanzatine del rodeo’ nel loro ultimo lavoro discografico prendono in prestito (opportunamente modificata) persino la mitica copertina del disco originale per dar vita a Buffalo Zone, una delle più belle produzioni country di questo periodo.
Ascoltando il pezzo d’apertura Uphill All The Way si entra subito nel vivo dell’album: un brano armonicamente calibrato, ‘up-tempo’, con un duetto vocale timbricamente perfetto e con una struttura country equilibrata.
Firmato da Janis Gill (l’unica ‘Sweetheart’ compositrice) e dall’infaticabile Don Schlitz, padre di centinaia di country hit, la canzone d’apertura è il miglior modo per esplorare il mondo musicale di Kristine e Janis, fatto, come tradizione vuole, di poche note, di armonie vocali perfette e suadenti, di suoni tersi, di semplice ma immediata emotività.
La classe superiore di questa produzione, curata da una vecchia volpe come Steve Buckingham, si conferma in almeno 4 dei dieci pezzi complessivi di Buffalo Zone.
Oltre al già citato Uphill All The Way troviamo This Heart, un brano alla Ricky Skaggs (che ha, tra gli altri, collaborato all’ellepì), con un beat honky tonk spumeggiante che viene addolcito dalle straordinarie capacità vocali delle due ragazze.
Blue Sky, altro pezzo di valore, veloce e preciso, con guizzanti assoli strumentali che riempiono i vuoti delle strofe e aggiungono sapore ad un piatto già di suo molto gustoso.
Infine, I Don’t Want You To Know, dove nuovamente Don Schlitz interviene in aiuto di Janis Gill per firmare la canzone più intensa di Buffalo Zone, una ballata d’amore dal testo non stupido, ben arrangiata e con una melodia gradevolissima.
L’album si chiude benissimo con una frizzante Don’t Wake Me Up e con la messicaneggiante Come Se Dice.
E’ fuori di dubbio che Emmylou Harris abbia fatto scuola e che il country rock della prima metà degli anni 70 sia il punto di riferimento migliore per le nuove country star. Sweethearts Of The Rodeo non sfuggono a questa teoria e Buffalo Zone è il modo migliore per verificarlo.
Uphill All The Way / He Doesn ‘t Tell Me Anything / You Look At Love That Way / This Heart / Hard Road To Go / Whaf It Does To Me / Blue Sky / I Don’t Want You To Know / Don’t Wake Me Up / Come Se Dice
CBS Columbia CK 45373 (New Country, Traditional Country, 1990)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 41, 1990