Talbot Brothers - Talbot Brothers cover album

Ascoltando i Talbot Brothers, la domanda più comune ed ovvia che da tempo non possiamo fare a meno di porci è: perché i Mason Proffit non sono diventati uno dei gruppi americani di country rock più popolari all’inizio degli anni Settanta? I fratelli chicagoani Terry (“il miglior banjoista che io abbia mai ascoltato”, disse di lui Earl Scruggs) e John Michael Talbot e soci avevano tutte le qualità per sfondare: ottime voci, per timbrica ed affiatamento nelle armonie complesse, confidenza non comune con vari strumenti, un’eccellente sezione ritmica ed una verve compositiva (musica e spesso testi socialmente impegnati) che maturò a dismisura col passare del tempo, come sono lì a dimostrare ed ad urlare i loro cinque albums (soprattutto il capolavoro Bare Back Rider) realizzati tra il 1969 ed il 1973, gli anni d’oro del genere.

Uscito a nome Talbot Brothers dopo lo scioglimento della band (riedito come Reborn senza la traccia Moline Truckin’ considerata col senno di poi liricamente indecente) anche l’album omonimo, un naturale proseguimento del cammino intrapreso e una svolta decisa ed affatto controcorrente verso il ‘Christian rock’ o ‘Jesus rock’ di nicchia (cui parteciparono diversi musicisti californiani di primo piano), non sortì migliori effetti se non una tiepida menzione da parte di certa critica dall’occhio lungo. Misteri della storia della musica rock.
Oggigiorno John, convertitosi al cristianesimo e presi gli ordini religiosi francescani nel 1978, è capo di una comunità monastica da lui stesso fondata e continua la sua attività di prolifico ed apprezzato cantautore di brani religiosi; Terry, oltre ad accompagnare occasionalmente l’amico Barry McGuire in concerto, dà lezioni di chitarra, dirige il coro della Golden Valley Church ed è un rinomato produttore discografico in quel di Fresno (California).

Warner Bros. 2767 (Country Rock, 1974)

Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012

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