Terry Allen - Smoking The Dummy cover album

È texano, ma vive a Fresno, California; un nome semplice, Terry Allen, due album ben diversi tra loro all’attivo. Il primo realmente hot con le sue ballate tinte di west-coast (Greg Douglass e Peter Kaukonen), il secondo dal savoir-faire texano ed una New Dehli Freight Train di littlefeatiana memoria. Trasferitosi in una piccola cittadina a metà tra Los Angeles e San Francisco, forse per meglio approfondire la conoscenza con il sole e le ragazze californiane, Terry non dimentica, di tanto in tanto, di ritornare nella sua terra natia per incidere un album e incontrare i vecchi amici.
Terry è stato a Lubbock ai primi di agosto, ai DonCaldwell Studios, per registrare la sua terza fatica discografica, Smoking The Dummy, successiva a Juarez e Lubbock; una deliziosa anteprima visto che l’album non uscirà prima della fine dell’anno. È per questa ragione che sopra appare la foto di Terry che apre il suo primo disco Juarez. Con il cappello ad ala alta sempre ben calcato in testa, fare schivo e riservato, Terry è di per sé un personaggio; una voce laconica e vissuta, un sound che migliora di album in album. Sicuramente è ai vertici della musica texana.

Sniffate di cocaina, locali dimenticati ed umidi, boccali di birra sempre pieni, tavolacci di legno su cui passare ore ed ore della propria vita a raccontare storie e ad ascoltarne altre, sono lo scenario perfetto per la musica di Terry Allen. Un poeta che usa il piano come noi la forchetta, un girovago di classe capace di dirti “Hey man! La mia musica ti farà esplodere il cervello” e … non ha forse tutti i torti.
Nelle canzoni ritroviamo situazioni e note già ascoltate. Le vibrate tensioni di Heart Of California, gemma di apertura, con la slide di Lloyd Maines e la lead di Jesse Taylor (ex Johnny Winter Band) a dettar legge. Cocaine Cowboy è un brano che entra in testa con il suo ritmo vicino al ragtime, il piano e testi molto fun fun fun: “Hey, mamma, stai in cucina, spero che tu possa trovare una bottiglia di whiskey per la tua mente, ma io chiedo di sniffare cocaina, il papà è nel retro a cucinare cibo sul barbecue, ma io chiedo di liberare la mia mente, cocaina… cocaina”.
Feeling Easy è un pezzo a metà tra waltzer e Dusty Chaps, Night Café ricorda i saloons, Rock Truck Roll ricorda certe cose care a Lee Clayton con l’armonica di Joe Ely. Ancora Texas Tears con il violino di Richard Bowden (Butch Hancock Band) per chiudere un album alla grande. Terry Allen ha colpito ancora.

Fate 2 (Honky Tonk, 1980)

Paolo Carù, fonte Mucchio Selvaggio n. 36, 1980

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