Dillards

La storia dei Dillards è come minimo tre storie, che iniziano insieme, poi si dividono, per ulteriormente intrecciarsi numerose volte. Dagli anni ‘60 questi due fratelli hanno fortemente contribuito a modernizzare e rendere popolare il bluegrass, hanno messo le basi per il nascente country-rock ed hanno aiutato a definire un nuovo suono chiamato progressive bluegrass. La loro è una musica senza tempo, sotto il segno del cambiamento e dell’innovazione.

Douglas Flint Dillard (6 marzo 1937) e Rodney Adean Dillard (18 maggio 1942) nascono entrambi ad East St. Louis in Illinois e crescono a Salem, Missouri suonando musica insieme. Si esibiscono in pubblico, Doug al banjo e Rodney alla chitarra, in varie formazioni già a metà degli anni ’50 ed all’inizio del decennio successivo pubblicano i primi dischi. Ma è l’incontro con il bassista Mitch Jayne e con il mandolinista Dean Webb a dare loro lo stimolo definitivo a formare nel 1961 un gruppo che, vista la presenza dei due fratelli, chiamano The Dillards.
L’anno successivo tentano la fortuna musicale in California e l’entusiasmo, la grinta, la freschezza ed originalità della musica che suonano fanno loro ottenere immediatamente un contratto e la pubblicazione di un disco che avrà un enorme successo: Back Porch Bluegrass. A questo fa seguito Live… Almost registrato due anni dopo al The Mecca di Los Angeles, con la sacrilega (per quei tempi) presenza di strumenti elettrificati. In seguito, l’incontro con il giovanissimo fiddler Byron Berline produce un nuovo disco dal suono più tradizionale, Pickin’ And Fiddlin’.

Sempre più in contrasto sulle scelte musicali, Doug sente una maggiore esigenza di autonomia e dopo aver inciso il bizzarro The Banjo Album e lavorato con i Byrds (merita inoltre ricordare la partecipazione di Doug nel 1967 alla colonna sonora del film Bonnie & Clide), inizia con Gene Clark una straordinaria e feconda avventura. Due gli album: The Fantastic Expedition Of Dillard & Clark e Through The Morning, Through The Night.
Nel frattempo Rodney rimpiazza il fratello con l’ottimo Herb Pedersen e pubblica due dischi dal suono eclettico, un mix di bluegrass, country, rock e pop: nel ’68 l’acclamato Wheatstraw Suite e due anni dopo Copperfields, con addirittura la batteria di Paul York. Fortemente contestati dai puristi del suono tradizionale, non sono più considerati un gruppo bluegrass. Allontanatosi anche Herb (per entrare a far parte dei Country Gazette), è la volta di un nuovo banjoista, Billy Ray Lathum, proveniente dai Kentucky Colonels.

Nel 1972 esce il vendutissimo Roots And Branches e l’anno successivo Tribute To The American Duck, dal suono decisamente country-rock. Le strade dei due fratelli si riuniscono in due dischi, pubblicati a nome del solo Doug: Duelin’ Banjo e You Don’t Need A Reason To Sing. Siamo oramai nel 1977 e la lunga collaborazione ed amicizia con John Hartford si concreta con un disco che porta i loro tre nomi, Glitter Glass From ….
Altri dischi, da soli o in gruppo, portano fino al 1979, quando per i Dillards è il momento di una delle loro opere più belle, lo straordinario Decade Waltz. Lo stesso anno la famiglia completamente riunita a Salem proclama il giorno 8 agosto il ‘Dillard Day’ e lo celebra con un suggestivo Homecoming And Family Reunion.

Ma il gruppo non riesce a rimanere unito, e gli anni ’80 iniziano con il secondo capitolo di Dillard-Hartford-Dillard (Permanent Wave) e con varie collaborazioni per poi proseguire nel 1986-88 quando Doug con la sua band incide What’s That? e Heartbreack Hotel.
La successiva decade vede Rodney e la sua band The Dillards molto fecondi con due bellissimi dischi, freschi e moderni: Let It Fly (con il ritorno di Herb Pedersen) e Take Me Along For The Ride.
I due fratelli si riuniscono ancora diverse volte, ma ognuno continua tuttora a proseguire in modo autonomo la propria strada musicale.

1962 – 1980

Country Acustico, Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, Traditional Country

Claudio Pella, fonte TLJ, 2004

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