Shines – The Shines cover album

Le nuove bands americane non finiscono più di stupire. Gli Shines vengono da Jackson, Mississippi, dove il blues è nato, ed il loro nome è un tributo al blues-man Johnny Shines. Cullam Pope, armonica e voce, e J. Douglas Hogrefe, chitarra, hanno iniziato ad esibirsi come duo suonando in piccoli club della zona con un repertorio originale scritto da loro stessi. Decidono di aggiungere una sezione ritmica – Hampton Shive, basso e Denny Burkes, batteria – e formare un gruppo con maggiori possibilità espressive in chiave elettrica.
Un esordio, The Shines, decisamente inusuale per una giovane band di bianchi alle prese con un blues di derivazione folk-rock con un sound elettro-acustico che strizza l’occhio al pubblico del rock con gusto e discrezione.

Il blues sembra aver riconquistato negli States il pubblico giovanile e, se emergono gruppi come questo, decisamente blues-oriented, non è certo un fatto casuale.
Registrato a New Orleans, The Shines ripropone parte del materiale della cassetta auto-prodotta e nuove songs che portano sempre la firma del duo Hogrefe-Pope.
Gli Shines possono sembrare un gruppo “alternativo” rispetto alle formule espressive del grunge e dintorni, ma l’approccio alla musica nera da parte di giovani bianchi porta a risultati molto più lusinghieri e costruttivi di tante altre esperienze prive di contenuti.
Sono così più vicini al rock d’autore con sonorità molto belle e pulite che evidenziano l’armonica, la centrata vocalità di Cullam Pope, l’eterogeneo guitar-sound di Hogrefe, di scuola folk-rock bianca cara ai cultori dell’Athens-sound.

Possiamo concordare con un critico americano quando afferma che “la vitalità del loro stile è innegabile, potrebbero eccitare un locale pieno di fans dei Replacements”. Non saprei dire se è un complimento, certo è che il nuovo rock Usa sta cambiando in meglio.

Monkey Hill MON 6120 (Blues, 1994)

Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 5, 1994

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