Mentre mi accingo a buttar giù elogi per la seconda produzione discografica ufficiale dei Traditional Grass (hanno inciso anche un paio di nastri auto-prodotti negli anni ’80), con qualche mese di ritardo rispetto alla sua data d’uscita, scopro che i negozi – calmi, non quelli italiani… – stanno già ricevendo la loro, del tutto inattesa terza fatica, 10th Anniversary Collection.
So per certo che parecchi di voi hanno notevolmente apprezzato il primo Howdy Neighbor Howdy, favorevolmente recensito dal Ferretti tempo fa, un disco che ci ha fatto gustare ancora una volta il forte sapore del buon bluegrass tradizionale.
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha visto un notevole incremento della loro attività festivaliera, confermando la band come una delle realtà più interessanti dell’attuale panorama bluegrass americano.
Instancabili, i cinque dell’Ohio sono riusciti anche a trovare il tempo per incidere 14 nuovi pezzi da inserire in una raccolta gospel intitolata, per l’appunto, I Believe In The Old Time Way.
Questo potevamo aspettarcelo, l’impostazione canora di Marie Rader, Joe Mullins, Paul Mullins e Jerald Evans lasciava intendere che presto avremmo ascoltato qualcosa di gospel, un genere che poteva mettere ancora più in evidenza le notevoli doti dei vocalist della band. Con piacere accogliamo anche la bella copertina, una foto scattata intorno al 1940, che ritrae un gruppo di credenti durante il sacro momento del battesimo nelle acque di un fiume nei pressi di una piccola comunità rurale del Tennessee; una foto che fa perdonare il cattivo gusto della copertina del precedente disco.
Dal punto di vista strumentale, nessuna rilevante nota di modifica va comunicata rispetto a Howdy…, il banjo di Joe Mullins è solido, granitico e incisivo come al solito, lo stesso si può dire del mandolinista e del contrabassista, non eccelsi ma sicuramente funzionali quanto basta; Mark Rader come chitarrista qui si fa notare di più, grazie anche al buon fìnger picking di A Gospel Light, il violino dell’anziano e leader Paul Mullins rimane spesso alquanto approssimativo, unica vera nota dolente della formazione. Ma sono le voci che catalizzano l’attenzione dell’ascoltatore: precise, calde e ben amalgamate in armonia.
Merito di Mark Rader, superbo nel lead, e Joe Mullins, sempre assolutamente perfetto nel tenor. Credetemi, è una delizia ascoltare i duet vocals proposti dalla coppia, in particolare quello di You’ll Be Rewarded Over There dei Louvins, di cui ne ricordo una gran bella versione del compianto Joe Val.
Ma anche in Give Me Your Hand e in Take Up The Cross i due riescono quasi ad abbagliare, avvicinandosi fortemente al livello dei più grandi ‘duet brothers’.
Non ascolterete gospel a cappella e in quartetto si presentano solo in un paio di occasioni, tuttavia la formazione riesce ad offrire un disco gospel di elevato livello, una raccolta che si fa ascoltare con attenta partecipazione.
Se seguite il bluegrass tradizionale non evitate questo disco, se suonate bluegrass tradizionale comprate questo disco: è una sana lezione di come deve essere ii suono di una band di tradìtional bluegrass, anzi, di traditional grass. Nel mio prossimo ordine d’acquisto ho già scritto 10th Anniversary Collection…lo avevate già sospettato, vero?
I Believe In The Old Time Way /I’ll Not Be A Stranger /A Gospel Light /The Messenger Bell /Life Beyond Death /Take Up Thy Cross /Praise God, I’m Ready To Go /Family Altar /You’ll Be Rewarded Over There /My Loved Ones Are Waiting For Me /The Music Of My Memories /Give Me Your Hand /The Eastern Gate /Elijah
Rebel CD-1708 (Bluegrass Tradizionale, 1993)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 23, 1994