The Horse Flies

E’ in atto da qualche tempo negli Stati Uniti un interessante movimento di giovani musicisti urbani dediti alla riscoperta della old-time music. Si tratta di una proposta riveduta e corretta ma che conserva intatte le fondamentali componenti originali: il ritmo incalzante e l’eccezionale dinamismo interpretativo.
Strettisi intorno alla ormai mitica figura dell’ottantatreenne fiddle/banjoista Tommy Jarrell, i ‘new old timers’ ne hanno sviluppate le inconfondibili caratteristiche tecnico-emotive introducendo il tipico drive del rock e di alcuni ritmi sud-americani (reggae). Quasi interamente originario della East Coast (in particolare della zona di Philadelphia, PA), il movimento del ‘Civil War rock’n’roll’ (rock della guerra civile, come qualcuno si diverte a definire) ha i suoi gioielli nei vari Leftwich, Winston, Crum, Kott, ecc. che di volta in volta hanno dato vita a gruppi, per lo più instabili, dalle caratteristiche esplosive.

Tra costoro si sono distinti i Tompkins County Horseflies, un fenomenale quartetto dello Stato di New York, con un nome raccapricciante. Un tour/vacanza in Europa li ha portati lo scorso autunno fino in Italia anche se, essendo qui totalmente sconosciuti, l’avvenimento è passato sotto silenzio.
La Corte Sconta di Bergamo, una birreria che ha coraggiosamente promosso interessanti iniziative nei campi folk e jazz, è stata la tappa lombarda degli Horseflies.

Il gruppo fonde mirabilmente quattro personalità con la medesima prospettiva di sviluppo della otm: la ricerca del ritmo. I pezzi proposti, selvaggi fiddle-tunes (certamente il loro punto di forza), le ballate tradizionali e originali arrangiamenti di vecchi standards di R&R, hanno infatti la costante caratteristica di fare battere il piede in modo incontenibile. La straordinaria abilità di Judy Hyman al fiddle (ritmo incalzante e precisione armonica), l’originalissima ed efficace ritmica del marito Jeff Claus, il banjo percussivo dell’indiavolato Richie Stearns e il preciso contrabbasso dell’ex-Correctone, John Hayward, garantiscono un eccezionale impatto sul pubblico.
Il rischio che corrono è quello dell’appiattimento sonoro, avendo dato molto peso al ritmo e poco all’armonia. E’ il mio unico dubbio che spero possa essere presto smentito da un loro LP di esordio che attendo con fiducia.

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 5, 1984

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