Trisha Yearwood

In tutta la storia della musica country non esiste carriera femminile cosí fulminea e fortunata come quella di Trisha Yearwood. Non esistono esempi simili attribuibili a colleghe contemporanee o del passato, e nemmeno la si puó paragonare a quel fenomeno, tanto eclatante quanto passeggero (a tutt’oggi cosí dobbiamo definirlo), rappresentato da Billy Ray Cyrus nel 1992 poichè Trisha il repentino successo ha saputo mentenerlo intatto ed eventualmente accrescerlo insieme al fascino.

Trisha Yearwood esplose sulla scena musicale nel 1992 con il singolo She’s In Love With The Boy che si piazzó nelle classifiche country di Billboard due settimane al primo posto e vi rimase complessivamente per venti. L’album da cui era tratto, intitolato con il suo nome, fu realizzato poco dopo e in soli tre mesi vendette 500.000 copie; dopo otto era giá platino. Altri due singoli tratti dallo stesso CD arrivarono presto nelle ‘top ten’ a conferma della soliditá di questa artista che aveva saputo fondere lo stile della pop music con il country a livelli di qualitá mai raggiunti prima.

“Con la sua voce potrebbe vendere petrolio agli arabi” disse di lei una volta Garth Brooks, la megastar anni ’90 che sul nuovo pop-country-rock ha fondato le sue immense fortune. Con la sua voce – aggiungiamo noi – potrebbe conquistare anche i piú recalcitranti ascoltatori o i piú irriducibili detrattori nostrani della musica country.

Patricia Yearwood (19 Settembre 1964, Monticello, Georgia) durante l’infanzia mostró presto uno spiccato interesse per la musica ascoltando in famiglia i dischi di Patsy Cline, Kitty Wells, Elvis Presley, Merle Haggard, Geoge Jones e altri famosi artisti country dei quali era solita accompagnare le canzoni con la sua voce.

I suoi gusti si precisarono meglio quando adolescente indirizzó l’attenzione verso personaggi come Emmylou Harris, Linda Ronstadt e gli Eagles.

“La musica di Linda Ronstadt mi aveva preso completamente” – confessa Trisha – “fu una delle mie prime e determinanti ispirazioni a causa di quella forza emotiva che la sua voce sprigionava”. Ma gli orizzonti musicali della Yearwood, con il procedere della maturitá, si andarono allargando assorbendo influenze un pó da tutti i generi musicali, dal country al southern rock.

Da prima iscrittasi alla Universitá della Georgia, passó, poco dopo (nel 1985) a quella di Belmont a Nashville frequentando il corso di ‘music business’ giá consapevole che il suo futuro sarebbe stato prima o poi la musica e il canto. E Nashville. la capitale della country music e della connessa industria discografica, l’immutato polo di attrazione per giovani talenti dove ancora si fabbricano successi e nuove star, non deluse Trisha regalandole una di quelle fortunate opportunitá che le consentirono di farsi notare.

Mentre ancora terminava gli studi venne assunta come impiegata alla MTM Records. Incise un demo che fece circolare grazie alle conoscenze acquisite. Le venne offerto di fare la corista in una sessione discografica e in quell’occasione si ammaló la solista. La rimpiazzó, la sua voce piacque e quel lavoro continuó finchè un giorno incontró un giovane artista agli esordi, Garth Brooks(!), che la presentó al suo produttore che a sua volta l’indirizzó ad un altro. Risultato : contratto discografico.

E’ una storia che sembra giá sentita tante volte, un copione senza tanta fantasia, eppure è vera e riflette anche da vicino quella di Jeanie Fricke (1978) e Holly Dunn (1986) se non fosse per un particolare che la rende unica: l’impressionante successo ottenuto immediatamente all’esordio. Nella Country Music gli anni ’90 hanno visto l’imporsi quanto mai deciso delle interpreti femminili che fino a pochi anni prima, salvo alcune eccezioni, erano relegate per cosí dire ad un ruolo subalterno nei confronti dei loro colleghi.

Di pari passo con i cambiamenti sociali e la nuova popolaritá del genere sono assurte a ruolo di protagoniste, di superstar, diverse artiste come Reba McIntire, Mary Chapin Carpenter, Pam Tillis, Lorrie Morgan, ecc. che, cantando con realismo e convinzione il mondo femminile e la sua quotidianitá, hanno contribuito ad avvicinarlo a questa musica rendendola ancor piú competitiva.

In questo scenario si colloca, e si comprende meglio, il successo ottenuto dalla Yearwood a cui va anche il merito di essersi circondata, nell’ambito professionale, delle persone giuste e di aver saputo scegliere (per quanto le veniva concesso) i brani da incidere.

Nel primo album (Trisha Yearwood) oltre al citato She’s In Love With The Boy si trovano canzoni come Victim Of The Game scritta da Garth Brooks autore, insieme a Pat Alger, anche della bellissima Like We Never Had A Broken Heart (al secondo posto nelle classifiche del ’91), The Woman Before Me, e l’interessante That’s What I Like About You originariamente scritta per una interpretazione maschile (lui elenca ció che gli piace in una donna) che la Yearwood rende con una personalissima versione ribaltandone gli stereotipi.

Tutti questi ‘hit’ aprono la strada al secondo CD Hearts In Armor che nel 1992 viene unanimemente accolto dalla critica come un piccolo capolavoro, uno di quegli album che rimangono negli annali del country come era capitato nell’86 per Storm Of Life di Randy Travis.

Ma il paragone con Travis regge solo sul piano dei consensi poichè Trisha Yearwood qui si rende protagonista anche di un ulteriore aggiornamento stilistico nella country music che nonostante i continui ‘attacchi’ che riceve e assorbe dal rock e dal pop rimane pur sempre riconoscibile; anzi ne acquista vitalitá.

L’album è ricco di belle canzoni con armonie, dinamicitá e soluzioni musicali tra le migliori di questi ultimi tempi. E, quasi ad ossequiare il nuovo grande talento, troviamo pure, in veste di vocalist di supporto, famosi artisti come Vince Gill (Oh Lonesome You, You Don’t Have To Move That Mountain), Garth Brooks (Nearest Distant Shore), Emmylou Harris (Woman Walk The Line) e Don Henley (Walkaway Joe). Quattro i singoli estratti ed entrati in classifica: Wrong Side of Menphis (5°), Walkaway Joe (2°), You Say You Will (12°), Down On My Knees (19°).

Alla fine del 1993 viene pubblicato il nuovo CD The Song Remembers When e il problema per Trisha adesso è quello di mantenere a questi standard i favori raggiunti; non poca cosa visti i precedenti. Il risultato è peró ancora una volta eccellente e subito il brano che da il titolo all’album arriva al secondo posto nelle charts. La sua voce, la scelta delle canzoni, l’accurata produzione (sempre di Garth Fundis) fanno di nuovo centro.

Abbiamo sentito Trisha Yearwood dal vivo un paio d’anni fa al suo concerto svizzero di Gstaad: ci ha piú che convinto. Ci auguriamo cha anche a Milano possa trovare lo stesso pubblico entusiasta.

Discografia:
Trisha Yearwood (MCA 10297) – 1991 CD
Hearts In Armor (MCA 10641) – 1992 CD
The Song Remembers When (MCA 10911) – 1993 CD
The Sweetest Gift (MCA MCAD-11091) – 1994 CD
Thinking About You – 1995 CD

Mario Manciotti, fonte Country Store n. 27, 1995

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