Will Ray – “Invisible Birds” cover album

Ritorna, dopo la fortunatissima avventura degli Hellecasters, il Joe Pesci della Telecaster. Un’artista con una lunga carriera alle spalle, soprattutto come side-man e session-man, ci presenta un opera solista di buona caratura in cui, pur partendo da una base country, riesce a esprimere degli aspetti sia tecnici che interpretativi lontani da questo genere. Un band di sole stelle lo accompagna nelle 14 tracce e, se nomi come Steve Duncan, Byron Berline, Jay De Maness e J. ‘Juke’ Logan non vi dicono niente, forse necessitate di un ripassino sulla storia del country-rock. Will spazza via qualsiasi dubbio sulle sue capacità grazie ad una serie di assoli di valore assoluto e, con un piccolo slide infilato nel dito medio, estrae dalla sua Tele customizzata, una serie di suoni che per molti altri colleghi esistono solo nella fantasia. A differenza di Robert Shafer, altro grandissimo ‘manico’ di cui parlerò più avanti, Will Ray non si fida a lasciare il microfono in mano a qualcuno più adatto di lui; purtroppo in questo modo qualche canzone perde quel pathos che una voce maggiormente capace sarebbe riuscita a donare.

Le parti di chitarra suppliscono a questa piccola pecca, illustrandoci nel corso di una serie di assoli al fulmicotone, cosa si possa fare con sei corde e due mani; considerando così la quantità di talento che quest’uomo elargisce ogni volta che tocca la chitarra, penso che si possa perdonare qualche piccola ingenuità vocale. La bellissima Changes, dal sapore vagamente sixties e la stupenda voce di Susie Stevens Logan sugli scudi, ci regala un duetto tra chitarra e il violino di Berline che vale veramente il disco e, con il grande bluesaccio di Lucky Man, si contende la palma di miglior brano del disco. Sentendo come suona non capisco come non abbia ancora potuto ‘sfondare’… Ma poi guardando la sua fotografia…

Round Tower RTM 84 (Country Rock, 1997)

Paolo Liborio, fonte Out Of Time n. 21, 1997

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