Woodstock Mountains Revue - Pretty Lucky cover album

Il magico mondo musicale di Mud Acres torna con questo album, che è il naturale seguito di Woodstock Mountain dello scorso anno, per darci un nuovo piccolo gioiello di country music.

Cari e vecchi amici, con in comune l’amore per la buona musica, si sono ritrovati nell’estate (?) di quest’anno per queste stupende sessions: Roly Salley, Bill Keith, Happy e Artie Traum, Rory Blok, Eric Andersen, John Sebastian, Jim Rooney, John Herald, Pat Alger e tanti altri, cui se ne sono aggiunti di nuovi come Gordon Titcomb, Caroline Sutton e Bernie Leadon (sembra confermato il suo nuovo album per la Rounder).

Come negli album precedenti i musicisti hanno scelto le canzoni che più amano, senza alcuna costrizione di carattere commerciale da parte della Rounder, che ha concesso piena libertà, e le eseguono con una freschezza di spirito e spontaneità che hanno dell’incredibile. Pretty Boy Floyd è l’omaggio al folk hero Woody Guthrie, qui in una versione country, cantata da Happy Traum, con in evidenza il fiddle di Caroline Sutton e l’incredibile banjo di Bill Keith. Dolce e densa di soffuse atmosfere è Love Cast Your Shadow di David Nichtern, con la slide di Pat Alger che duetta con l’armonica di Marc Kunkel. Georgia è una bellissima ballata composta da quel notevole songwriter che è Tom Mitchell (un album su Philo), con piacevoli impasti tra il piano di Murray Weynstock ed il dobro di Ron Sutton.

Gone Girl è una song di Jack Clements, cantata da Jim Rooney con lo stupendo coro di John Sebastian, Eric Andersen, Rory Block e Lee Berg. Ride, Ride, Ride è un traditional cantato da Eric Andersen, è una song elettrica che si sviluppa sugli intrecci tra le guitars di Bernie Leadon e Arlen Roth ed il piano di Murray Weynstock. Starry Eyed Songs è un piccolo gioiello di John Herald, che la canta accompagnato dal banjo di Bill, dalla armonica di Sebastian e dalla melodica di Happy: per la dolcezza delle sue atmosfere e per la purezza lo si può considerare l’inno di Mud Acres. Un album che continua la leggenda di Mud Acres, che ha l’eccezionale pregio di presentarci delle melodie senza tempo e senza etichette e che prosegue un lineare e serio discorso di diffusione di musica semplice, ma densa di significato.

Rounder 3025 (Country Folk, 1978)

Daniele Ghisoni, fonte Mucchio Selvaggio n. 14, 1978

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