Figura di atipico poeta popolare rivoluzionario, Woody Guthrie ha sottolineato con le sue composizioni gli anni della Depressione; le conseguenze delle Dust Bowl, le tempeste di polvere che colpirono negli anni Trenta l’Oklahoma, stato di cui era originario; il folk revival ed il maccartismo. Ha collaborato con Pete Seeger e con Alan Lomax, personaggi che svolsero un ruolo di primo piano nel primo folk revival.
Seeger e Guthrie rappresentavano le due anime del movimento, vale a dire il musicista colto e quello di estrazione popolare. Seeger, nato in una famiglia di musicisti e studiosi di folklore, fu attivo a New York fin dalla vigilia della seconda guerra mondiale, e dopo, quando il Greenwich Village divenne il centro di questo crescente interesse per la musica cosiddetta folk.
Woody Guthrie, pur non completamente coinvolto nel folk revival, rifiutò di integrarsi in una cultura che non gli apparteneva e che continuò a combattere con la sua chitarra e le sue canzoni al fianco dei maggiori esponenti del movimento.
Il gruppo degli Almanac Singers, di cui fece parte nei primi anni Quaranta insieme a Pete Seeger e Lee Hays, rappresentò un punto di riferimento per tutti quei musicisti urbani che si servirono del patrimonio popolare in funzione sociale e politica.
“Ho sentito dentro di me una tempesta di parole, che mi sarebbero bastate per scrivere diverse centinaia di canzoni e altrettanti libri. So che queste parole che sento non sono di mia proprietà privata” (da Born To Win)
La grandezza di Woody autore di canzoni consisteva nel riuscire ad esprimere contenuti fortemente politici in modo molto semplice collegandosi alle canzoni della tradizione popolare, di quel country alla Jimmie Rodgers che era divenuto dagli anni Venti uno stile caratteristico e caratterizzante del cantante ed autore rurale americano. Ma i testi delle canzoni di Guthrie erano ben più duri, avevano contenuti anche rivoluzionari. Ed il suo modo di suonare la chitarra e l’armonica insieme influenzò enormemente anche le generazioni successive (per tutti, il primo Bob Dylan).
Tra la sua vasta produzione ci sono da sottolineare due lavori a tema: Dust Bowl Ballads, dedicato alle tempeste di polvere che sconvolsero nel corso degli anni Trenta l’Oklahoma, il suo stato natale, spingendo tanti ‘Okies’ a trasferirsi in California; e Ballads of Sacco & Vanzetti, un lavoro che gli era stato commissionato da Moses Ash, il fondatore della Folkways, alla fine della seconda guerra mondiale, e portato a termine nel giro di un paio di anni di lavoro, ma stampato per la prima volta nel 1960.
Emerge la sua vena compositiva, che aveva nella semplicità e nella immediatezza i suoi caratteri distintivi, con messaggi diretti e pesanti per le coscienze degli americani, il tutto utilizzando come moduli musicali quelli tipici della sua produzione, che vanno dalla ballata lenta al talking blues.
Tra le altre collaborazioni, di rilievo quelle con Pete Seeger, Cisco Houston, Sonny Terry e Brownie McGee.
14.7.1912 – 3.10.1967
Folk
Mariano De Simone, fonte TLJ, 2003