Bruce Molsky, Michael Doucet, Darol Anger, Rushad Eggleston - Fiddlers 4 cover album

Prendete il miglior violinista cajun (Michael ‘Beausoleil’ Doucet), il più colto ‘old time fiddler’ (Bruce Molsky) e l’archetto più virtuoso del mondo occidentale (Mr. Darol Anger). Frullateli insieme e aggiungete forti dosi del violoncello eccentrico di Rushad Eggleston: il risultato è una curiosa avventura chiamata Fiddlers 4. Che però, purtroppo, dopo un ascolto nemmeno così attento si rivela estremamente deludente. E non solo per chi è poco interessato ai suoni d’archi della tradizione nord-americana. Ma persino a chi di queste musiche è appassionato cultore.
La sensazione che si ha, infatti, è quella di una quasi completa mancanza di progettualità. Per dirla in altri termini, è come se i quattro si siano trovati un paio di giorni prima delle registrazioni e abbiano portato ciascuno tre, quattro brani del loro mondo violinistico successivamente adattati al suono collettivo.

Prendete, a mo’ di esempio, la swingata E. St. Louis Todalo in cui il formidabile, sincopatissimo violino di Darol Anger vaga solitario senza l’adeguato supporto dei suoi compagni d’avventura. L’esatto opposto di quanto Darol aveva mostrato di saper fare quando era a capo del Turtle Island String Quartet, lì sì un programmato e organizzatissimo lavoro d’equipe.
Deludono a maggior ragione i brani cajun di Fiddlers 4 (peraltro, forse, poco adatti ad arrangiamenti di questa natura): alla fine si salvano un paio di ‘old time fiddletunes’ (come l’iniziale Pickin’ The Devil’s Eye) ove il ritmo quasi rock le rende quanto meno eccentriche.

Compass 7 4334 2 (Old Time Music, New Acoustic Music, Cajun, 2002)

Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 84, 2002

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