L’incontro tra due giganti, in qualsiasi campo avvenga, è sempre un’incognita. Troppo grandi le aspettative, troppo diverse le soluzioni possibili, troppo alti i rischi, troppo difficili gli equilibri.
Anche Peter Rowan e Tony Rice (due giganti, ca va sans dire, nel campo del country/bluegrass) non sfuggono a questa regola.
L’album (dieci ballate, tutte firmate e cantate da Peter Rowan) sono scritte e interpretate nel personalissimo idioma di questo formidabile autore/musicista/cantante la cui carriera avrebbe potuto (dovuto?) essere assai più luminosa. Ma, probabilmente, il carattere scontroso di Peter e la sua scelta di privilegiare l’integrità artistica gli hanno impedito di diventare una stella di Nashville come il suo amico Ricky Skaggs.
Il talento autorale e interpretativo di Rowan sono fuori discussione. E anche se in questo You Were There For Me ci pare leggermente appannato (in alcuni casi addirittura un filo appesantito e persino monotono), Peter non manca di piazzare un paio di zampate da vecchio leone. Come nella bella title-track, nella divertente Cowboy And Indians o nella spumeggiante Come Back To Old Santa Fé che richiama, nella melodia e nell’andamento, le atmosfere tex-mex di Panama Red. Così come la conclusiva Wild Mustang è bella ed evocativa quasi come la leggendaria Land Of The Navajo, cavallo di battaglia del miglior Rowan.
E Rice? Già, Rice (e questo è ulteriore punto dolente) si limita a ‘fare il chitarrista’. Impeccabile nel back up, contenuto nei ridottissimi assolo, Tony c’è più nel titolo che altro. Il che, al di là delle logiche aspettative di cui sopra, ci sembra francamente un pò poco.
Peccato: in un vecchio album dei primi anni ‘80 in cui lo stesso Tony duettava con Ricky Skaggs (rivitalizzando magnificamente il repertorio dei ‘brothers duet’ in maniera elegante e suggestiva) il suo intervento era di ben altra portata così come il risultato finale.
Rounder 610441 (Country Acustico, 2004)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 108, 2004
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