Annunciato come un CD dalle forti emozioni, non posso dire che questo nuovo prodotto della rispettabilissima Blues Bureau, mi abbia così impressionato, lasciandomi anzi alla fine, l’amaro sapore di un’occasione sprecata. Saturn Blues è un onesto disco di rock blues bianco, costruito sulla collaudatissima formula del trio, qui impersonato da strumentisti con i fiocchi, quali il sempreverde Aynsley Dunbar alla batteria, John Onder al basso ed il leader Tony Spinner chitarrista lucido e dotato di ottima tecnica ed autore inoltre di tutti i brani del CD.
Il suono è potente e compatto, senza la minima sbavatura e gli ‘a solo’ di Spinner, riportano la memoria ad un paio di decenni orsono, quando lavori come questi portavano firme oggi eccellenti e purtroppo è proprio questo l’handicap di Saturn Blues, quello di essere un lavoro già ascoltato almeno mille volte, datato quantomeno 1970 e che oggi potrà trovare estimatori fra nostalgici di quel rock blues di matrice inglese alla cui scuola tutti gli ormai quarantenni sono cresciuti.
Purtroppo tutti i brani firmati da Spinner risentono di questa, ormai superata impostazione, e devo dire che neppure melodicamente sembrano avere troppe frecce al loro arco e, ciliegina sulla torta, la voce usata sempre al limite delle proprie possibilità è un ulteriore punto a sfavore messo a segno da questo musicista.
Non fraintendetemi, Saturn Blues non è un lavoro negativo, ha solo il difetto di essere stato prodotto nel decennio sbagliato, di lavori come questo ne abbiamo sentiti fin troppi e se non si riesce ad aggiungere qualcosa di nuovo, si è costretti a rimanere nel limbo dei deja-vù, in attesa di una seconda possibilità, nella speranza che venga concessa, soltanto dopo aver spiegato a musicisti e produttori che oggi un CD costa circa 30.000 lire e perciò, non può essere una rimasticatura per quanto ben fatta.
Blues Bureau Int. BB 2012 (Blues, Roots Rock, 1993)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 3, 1994