La Tornato Records pesca negli archivi del produttore Norman Dayron materiale inedito risalente al 1962-63 in prevalenza acustico del grande armonicista James Cotton.
L’artista è coinvolto in alcune informali sessions con il chitarrista Elvin Bishop e gli armonicisti Paul Butterfield e Billy Boy Arnold.
Il valore già di per sé enorme dal punto di vista collezionistico è per fortuna elevato anche dal lato tecnico. Intanto abbiamo la possibilità di gustare un Cotton in versione Downhome ed acustico cosa assai rara da riscontrare nella sua discografia.
Niente da aggiungere al riconosciuto valore di grande armonicista, qui in più in 3 Harp Boogie lo scopriamo come profondo e stupendo vocalist nella pura tradizione Delta-blues. Il restante materiale è estratto dal suo album d’esordio, coprodotto da Mike Bloomfield, Norman Dayron e Barry Goldberg a Chicago nel 1967.
Cotton approdava all’opera prima dopo un lungo periodo passato nella band di Muddy Waters. Qui lo troviamo con la sua prima blues band, la stessa con cui si esibiva nei circuiti blues della Windy City. Il sound bluesy fortemente sporcato di rhythm’n’blues, con una sezione fiati sempre presente, bene rappresentava la direzione musicale del band-leader a quel tempo ed anche se in alcuni brani il suono è un po’ incerto e scivola verso un certo pop di maniera, si riescono ad intuire le genialità dell’armonicista, già allora molto seguito dai giovani emuli bianchi.
Nel suo gruppo possiamo apprezzare la frizzante chitarra di Luther Tucker, in bella evidenza in Jelly Jelly ed il liquido pianismo di Alberto Gianquinto (un gregario di Carlos Santana ai tempi di Abraxas).
3 Harp Boogie è un pubblicazione che giunge gradita e va ad arricchire ulteriormente la notevole discografia di James Cotton.
Tomato R2-71662 (Chicago Blues, 1993)
Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 6, 1994