Cajun Roots è il 2° disco Rounder per Sonnier, e distanzia il precedente di ben 14 anni. Ma Cajun Lite non era certo da considerarsi un debutto. Nell’80 aveva già una ventina d’anni di carriera alle spalle, avendo iniziato ad esibirsi in tenera età in molti locali del Sud Ovest della Louisiana. Nel ’72, invitato ad un folk festival in California, decide di restare nel Golden State e campare esibendosi in auditori, piccoli folk club e suonando basso e batteria in gruppi country. Solo tre o quattro anni per essere scoperto e quindi prendere la strada di Nashville, dove firma un contratto con una major che gli consentirà di guadagnarsi fama nazionale e di incidere una buona serie di dischi tra cajun e country music. Nel ’94 ritiene sia giunto il momento di tornare a fare la sua musica nella maniera più tradizionale possibile, e rendere omaggio al suo grande maestro Iry Lejeune.
Ancora una volta è la Rounder a offrirgli la possibilità di esprimersi senza compromessi, producendo un CD che mai avrebbe potuto registrare per una major. Il suono di Cajun Roots è rigorosamente tradizionale, con una strumentazione scarna ed essenziale, e vede la partecipazione del suo amico Michael Doucet al fiddle. Lo strumento principe della raccolta è l’accordion suonata splendidamente da Jo-El, e tutto si concentra nella sua particolare voce, anche questa impostata naturalmente nel rispetto dei canoni del cajun.
I primi sei brani, metà del disco, sono di Lejeune, uno dei maestri di questa musica, e non tutti sono classici; dei più conosciuti Jo-El propone J’etais Au Bai e Evangeline Special.
E’ un buon disco, ma con tutta onestà va detto che forse non si tratta dell’incisione alla quale il neofita deve rivolgersi.
Rounder CD 6059 (Cajun, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 4, 1994
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