Benché sia inevitabile pensare alla musica cajun come a qualcosa di perennemente immobile ed immutabile nel tempo, nella sua storia ci sono stati molti esempi di contaminazioni con altre forme musicali. Senza scomodare gli Hackberry Ramblers o Nathan Abshire, il cui operato risale agli anni ’30 e ’40, in tempi recenti si è quasi perso il conto dei musicisti della Louisiana travasati in ambito country ma rimasti fedeli, almeno parzialmente, al loro particolare retaggio culturale – dai fratelli Rusty & Doug Kershaw a Jimmy C. Newman, da D.L. Menard a Gib Gilbeau.
E’ certo tuttavia che nessuno di loro, pur arrivando ad un pubblico ben più largo di quello delle sale da ballo o delle feste campestri della Louisiana, si sia adoperato quanto Zachary Richard nell’attuare un processo di rivisitazione ed attualizzazione della musica cajun; e benché possa sembrare solo un luogo comune, non so dire francamente quanti altri siano riusciti come lui a favorire, non solo nel resto del mondo ma persino nella stessa Louisiana, un interesse che ha attratto nuovi adepti a questa musica che ha origini antichissime.
Assente dal mercato discografico dal 1984, Richard ha creato ultimamente una propria etichetta che, oltre a ristampare alcuni dei suoi lavori per la WEA e la CBS canadese, ha dato alle stampe questa più che attraente antologia composta da due LP e significativamente intitolata Looking Back. Edita anche in Francia da Le Chant Du Monde con copertina differente, la raccolta ripercorre la carriera del personaggio attraverso diciassette tracce che rappresentano piuttosto equamente tutti i suoi sette album sinora realizzati. Di queste tracce tre sono completamente inedite mentre la maggior parte di esse addirittura non ha mai visto la luce sul suolo statunitense in quanto Richard si è sempre preoccupato di vedere i suoi lavori pubblicati soltanto nei paesi di lingua francofona, la stessa del resto da lui adottata in maniera quasi esclusiva fin dal principio.
L’assemblaggio non rispetta rigidamente l’ordine cronologico ma è comunque facile constatare la differenza fra i due dischi che formano l’antologia. Il primo infatti è praticamente incentrato su materiale proveniente dai suoi primi tre LP, con qualche intrusione rappresentata da brani dal vivo che tuttavia in origine figuravano proprio su quei lavori. E’ qui che naturalmente si può ascoltare lo Zachary Richard più tradizionale per quanto ciò sia piuttosto relativo dato che già agli inizi di carriera la sua musica teneva conto di molti influssi country e rock. In questo disco comunque il materiale è in larga parte di origine tradizionale, con splendide versioni di classici come Madeline, Flammes D’Enfer e La Chanson Des Mardi Gras.
Tre sono le sue composizioni originali incluse in questa porzione dell’album – Réveille, La Ballade De Jackie Vantour e Ma Louisianne – e tutte recano uno schietto messaggio di orgoglio e rivendicazione razziale. Mio unico rammarico è l’assenza di Lasse Ton Amour Eparpiller, una delle canzoni del periodo che prediligo, ma non si può avere tutto dalla vita.
L’altro disco riguarda invece soprattutto l’artista nella sua veste più contemporanea ed elettrica degli ultimi lavori. Personalmente non sono molto d’accordo con chi ha detto male di questi dischi solo perché lontani, o meglio diversi, dal cajun tradizionale. In realtà trovo che Zachary Richard sia riuscito, partendo dalle proprie radici, ad inventare una forma originalissima di musica popolare moderna incorporante elementi rock, pop, folk, country, funk, rhythm’n’blues e persino disco (sentite l’incalzante Zack Attack Rap) molto prima che si cominciasse a parlare di ‘roots music’. Alla stessa linea appartengono pure gli inediti inseriti nella compilazione, tutti infatti di recente produzione: uno è proprio lo Zack Attack Rap appena citato, gli altri sono il non meno corposo Do The Zydeco e Dear Darling, una bella canzone pianistica cantata in inglese (!).
Considerando l’attuale irreperibilità dei primi lavori di Zachary Richard dunque Looking Back è un’opera davvero fondamentale, specie come introduzione alla musica cajun ma ancor di più all’operato di un musicista che ha senz’altro anticipato di molto l’ascesa di gente come Beausoleil e Bruce Daigrepont. La copertina inoltre contiene all’interno molte notizie interessanti, con note relative a ciascun titolo (redatte per l’occasione da Floyd Soileau, una vera autorità in materia di musica cajun) nonché dettagli relativi a tutti gli album di Zachary Richard. Looking Back è disponibile presso la Ar Zed Recordes insieme alle ristampe di Live in Montreal (RZ 1003), Mardi Gras (RZ 1005), Allons Danser (RZ 1007) e Zack Attack (RZ 1009).
Ar Zed RZ 1011 (Cajun, 1987)
Massimo Ferro, fonte Hi, Folks! n. 29, 1988