La signora Aurora Block ci guarda dalla foto di copertina del suo ultimo album, con uno sguardo penetrante che parte dal suo bel viso di donna americana incorniciato da lunghi capelli biondi, non dimostrando neppure lontanamente i suoi 63 anni suonati. Nessuno che già non la conosca potrebbe pronosticare ciò che è contenuto in questo suo album, che è vero blues, puro al 100%. Se poi si ha avuto l’occasione di vederla suonare (cosa non difficile da fare oggi nell’era di Youtube), sembra impossibile non rimanere completamente ammaliati dal mix di fascino e feeling emanato da questa musicista. Rory Block ha fatto il suo primo e fatale incontro col blues da giovanissima, quando ancora negli USA era in pieno vigore il Blues Revival che porto alla riscoperta di tanti bluesmen dimenticati come Son House, Mississippi John Hurt, Furry Lewis, Skip James, Gary Davis etc.
Nata nella città universitaria di Princeton e cresciuta al Greenwich Village in un ambiente ricco di stimoli, venne prestissimo a contatto con alcuni dei grandi vecchi del blues recuperati dall’ondata del Blues Revival degli anni ‘60, maturando una sincera passione per il genere, e poco dopo cominciò a incidere per varie etichette prestigiose, su tutte la Rounder, ma anche Chrysalis, Electra, RCA, Telarc. Dalla fine degli anni ‘70 il sodalizio con Stefan Grossman la portò alla notorietà fra i tanti fingerpicker che si cimentavano con la scuola di “How To Play Blues Guitar”. Dopo una carriera lunga e onorabile, che ha prodotto oltre a innumerevoli concerti più di venticinque album, dopo alcune pause dedicate alla famiglia, negli anni 2000 Rory è tornata a farsi viva in disco con una serie di CD dedicati ai grandi degli anni ‘20 e ‘30, a partire da Robert Johnson, per poi passare a Mississippi John Hurt.
Quest’ultimo CD è dedicato al grande Nehemiah “Skip” James (1902-1969), un personaggio che ha avuto parecchia influenza non solo sul Blues Revival ma su tutto il movimento del blues rock fin dagli anni 1960: chi sa, per esempio che la “I’m So Glad” che i Cream portarono al successo nel loro primo disco era sua? Album bello fin dal primo pezzo “Nehemiah James” che ci ha ricordato, anche se musicalmente su tutt’altro mood, il magnifico Furry Sings The Blues l’omaggio dell’altra grande signora, Joni Mitchell, a Furry Lewis. Ma tutto questo tributo a Skip James è da centellinare, ed è difficile scegliere di citare i pezzi più interessanti. La chitarra acustica slide e la voce di Rory, tanto filologicamente corretta e coinvolgente la prima quanto roca al punto giusto e bluesy la seconda, ci portano attraverso una serie di classici immortali come Special Rider Blues, Cypress Grove Blues, Hard Time Killing Floor Blues, riportandoci nel clima di Skip come solo una vera studiosa e appassionata musicista poteva fare. Rory Block sarà in Europa fra aprile e maggio del 2015, e sarebbe bello che facesse una deviazione da noi per poterla vedere e sentire in azione. Altamente consigliato.
Stony Plain 1373 (CDN) (Blues, Country Blues, Gospel, 2014)
Carlo Gerelli, fonte Il Blues n. 129, 2014