Connie Smith picture

“Ci sono solo tre grandi grandi cantanti femminili al mondo: Streisand, Ronstadt e Connie Smith. Il resto di noi è solo finzione”. Questo è quello che pensa Dolly Parton a proposito di Connie Smith. Si può essere d’accordo o meno con la sua dichiarazione, certo è che la Smith è davvero una delle voci femminili più belle della musica Country.

Connie Smith nasce in una piccola cittadina dell’Indiana, ma trascorre la sua infanzia prima in West Virginia e poi in Ohio. Cresce in una famiglia di quattordici bambini. Nei primi anni ’60 si sposa. E’ una casalinga, una cantante ed una chitarrista autodidatta. Non pensa seriamente ad una carriera nel mondo della musica, ma si esibisce in vari spettacoli che si svolgono per lo più in sale da ballo. Entra nel cast del Saturday Night Jamboree, uno show televisivo diffuso dalla WSAZ di Huntington, West Virginia.

Nell’agosto del 1963 la Smith vince a Columbus un contest che precede un concerto della troupe dell’Opry. Il primo premio è la possibilità di esibirsi al Grand Ole Opry. Viene notata dalla star dell’Opry Bill Anderson il quale rimane colpito dal talento di Connie e in un secondo incontro, che avviene ad un concerto di fine anno a Canton (Ohio), la invita a Nashville. La Smith accetta l’invito e nel marzo del 1964 vola a Nashville dove partecipa allo spettacolo Midnite Jamboree di Ernest Tubb. Dopo due mesi ritorna di nuovo in Music City per registrare le demo di quattro brani che portano la firma di Anderson, tra cui la famosa Once A Day.

La strada verso il mondo della musica è aperta: Chet Atkins ascolta le demo e prende con sé la Smith alla RCA nel giugno del 1964. Troppo occupato a lanciare altri artisti della sua etichetta, Atkins si dimentica un po’ della Smith (forse perché donna?) ed allora la produzione della cantante passa a Bob Ferguson.

Nel luglio dello stesso anno Connie Smith registra il suo primo singolo Once A Day che ottiene un successo inaspettato. In quell’estate del ’64 la canzone viene costantemente inserita nelle playlist dei DJ che dicevano di non avere mai sentito prima una voce country così potente. Il singolo rimane in classifica, al primo posto, per otto settimane e questo successo permette a Connie Smith di diventare membro della Grand Ole Opry nel 1965. Un sogno diventato realtà per la Smith che da piccola ascoltava le star dell’Opy alla radio e sognava un giorno di poter essere una di loro.

Connie Smith si ritrova in meno di un anno a cambiare vita: da casalinga di una piccola cittadina dell’Ohio a celebrità della Country Music con un solo singolo al suo attivo. E’ una notevole conquista considerando le difficoltà per le cantanti femminili ad affermarsi nel mondo della musica country dominato a quei tempi (e lo sarà ancora per anni) dai colleghi maschi.

I singoli successivi non raggiunsero mai lo stesso livello di successo ottenuto con Once A Day che fu la prima canzone femminile a rimanere così a lungo in classifica al primo posto, e portò Connie Smith ad essere la prima artista country femminile a raggiungere il top delle charts con il singolo di debutto. Dall’album, furono lanciate anche Then And Only Then e Tiny Blue Transistor Radio entrambe opere di Bill Anderson che ottennero il 4° posto la prima ed il 25° posto la seconda.

La carriera di Connie Smith prosegue con successo e senza sosta. Nei successivi cinque anni incide album e piazza singoli da Top Ten di consistente qualità e di incredibile impatto.

Cute ‘n’ Country, suo secondo album, ottiene successo con la canzone di lancio I Can’t Remember, altra opera di Bill Anderson.

Nel 1966 esce Miss Smith Goes To Nashville con i singoli di successo If I Talk To Him e Nobody But A Fool (Would Love You) entrambi fermi al 4° posto.

Altri album di successo Born To Sing del 1966 con il singolo Ain’t Had No Lovin’ e l’album Downtown Country del 1966 con il singolo The Hurtin’s All Over.

La maggior parte delle canzoni della Smith parlano di amori perduti e cuori spezzati. Con l’inizio degli anni ’70 i pezzi si fanno più cupi, trattano temi personali che rispecchiano il suo stato d’animo di quel periodo. La Smith è cantante, casalinga, mamma, e si dedica anche alla carriera di attrice in alcuni film. Il lavoro per lei diventa davvero pesante e la pressione che subisce nel mondo dello star system la porta a riflettere sulla strada che sta percorrendo. Mai confortata dalla trappola del ‘mondo delle celebrità’, sempre lontana dalla sua famiglia e stressata per i troppi impegni, la Smith viene mossa da una crisi spirituale. Decide così di alleggerire i suoi impegni, di dedicarsi di più alla sua vita personale e alla religione.

Sceglie anche di seguire un percorso diverso nel campo della musica: sceglie il gospel.

Nel 1973 quando lascia la RCA, restia a produrre album di quel genere musicale, firma con la Columbia, che però la impegna, nel contratto, alla registrazione di un album gospel e di due album country. Ma nemmeno questo sembra confortare la Smith che già era sulla strada del ritiro dalle luci della ribalta per dedicare più tempo alla casa ed alla famiglia.

Nel 1977 cambia di nuovo casa discografica e firma con la Monument. Questo cambio sembra mettere fine alla carriera della Smith che non riesce più a piazzare un singolo tra i primi 40.

Scompare dalle classifiche fino al 1985, anno in cui il suo singolo A Far Cry From You, prodotto dalla Epic, diventa il suo ultimo singolo ad entrare nelle charts. Da allora la Smith non incide più nulla, ma continua ad esibirsi al Grand Ole Opry, dove continua ad essere una delle cantanti favorite dal pubblico.

Il suo ritorno in scena e sugli scaffali dei negozi con un nuovo album avviene nel 1998. Realizza per la Warner Bros l’album Connie Smith. Il disco è prodotto da Marty Stuart, divenuto il suo quarto marito, e contiene tutto materiale nuovo scritto a due mani dalla coppia, ma non ottiene un grande impatto commerciale.

Realizza in seguito Love Never Fails (2003) album gospel realizzato in collaborazione con le colleghe Barbara Fairchild e Sharon White. Il suo ultimo album da solista Long Line Of Heartaches, prodotto ancora da Marty Stuart, è del 2011. Il 21 ottobre 2012 Connie Smith diventa la dodicesima cantante solista femminile, diciannovesima donna in generale, ad essere introdotta membro della Country Music Hall Of Fame.

Connie Smith è considerata da molti critici musicali una delle voci più sottovalutate nella storia della musica country: in effetti la scelta di non proseguire su quella strada le fece perdere un po’ di notorietà e successo davvero meritati.

Resta comunque una grande cantante. Tanti suoi colleghi l’hanno definita come una delle migliori ed il compianto George Jones l’ha citata come una delle sue cantanti preferite.

14.8.1941

Country, Gospel

Paola Accordini, fonte TLJ, 2003

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