Dai suoi dischi in purezza degli anni ’70 per la Arhoolie, dove ha contribuito a diffondere il verbo del tejano-sound, volgarizzare nel mondo del rock la musica nortena, contribuire a dare un senso alla parola tex-mex in musica, sino ad arrivare a contemporanee produzioni rock come i Texas Tornados (dimostrazione di come a volte il risultato non sia uguale alla somma dei suoi componenti) o allo straordinario progetto Los Super Seven, passando per decine di sessions illustri, Flaco Jimenez è l’accordionist per eccellenza per i cultori di sonorità roots-border nel rock. E’ un piacere ritrovarlo in forma smagliante in questo Sleepytown, è contornato da vocalists celebri e dotati come Lee Roy Parnell, A Little Drink, A Little Dance, dove la slide guitar abbraccia l’esuberante accordion, Dwight Yoakam, che offre la sua bella e vellutata voce alla dinamica fisarmonica di Flaco, Alright Alright, e il mitico country singer Buck Owens, che presta la sua vissuta voce alla storica Love Me Do dei Beatles e ad altri brani.
Costoro ci regalano performances di assoluta qualità senza inquinare o alterare l’omogeneità di un prodotto ben assemblato da Pete Anderson, producer e chitarrista di fama, con altri membri del gruppo di Yoakam. Questi media la parte Losangelena e rock del progetto con quella ispanica, più romantica, passionale e rootsy, dove brillano le personalità della vocalist femminile Nunie Rubio, e Max Baca, al bajo sexto, con grande mestiere e senso della misura.
Riparlare delle qualità di Flaco alla fisarmonica è doveroso quanto sottolineare la sua funzione di elemento catalizzatore che, attraverso i suoi accordion riffs, percorre la musica ‘americana’ vista dal sud.
Sleepytown, dalla bella e delicata ballata che merita il titolo, è un sublime esempio di ‘texicana’. A buon intenditor…
Back Porch 15259 (Conjunto, 2000)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 37, 2001
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