Gram Parsons & The Flying Burrito Brothers

Il nome di Gram Parsons (da Winter Haven, Florida) è ancora oggi oggetto di rispettoso culto da parte di una schiera di musicisti che erano troppo giovani per ascoltare i suoi dischi quando era ancora vivo e registrava i suoi dischi altamente innovativi e decisamente alternativi.
Dopo la parentesi folk con gli Shilos, durata dal 1963 al 1965, Gram si sposta a New York dove fonda la International Submarine Band con Ian Dunlop. Dopo un paio di singoli incisi per la Columbia, la band si trasferisce a Los Angeles dove, nel 1967, registra Safe At Home, il primo album di country-rock della storia, dopo di che la band si scioglie.
Nel 2002 si assiste ad una bieca operazione di mera speculazione ad opera di Ian Dunlop e Jon Croneal ed esce un CD di materiale – giustamente – inedito ed attribuito al gruppo suddetto, sul quale è preferibile non dilungarsi.

La fuoriuscita di Gram dalla I.S.B. corrisponde approssimativamente al suo ingresso nei Byrds, ma la sua permanenza nella formazione californiana durerà ben poco – lo spazio di Sweetheart Of The Rodeo – a causa della conflittualità di rapporti fra lo stesso Gram e Roger McGuinn, leader dei Byrds.
Uscito dai Byrds e portato con sé il bassista Chris Hillman, Gram fonda una band fondamentale nell’economia del country-rock californiano: i Flying Burrito Brothers.

Il 1969 vede l’uscita del disco di esordio, quel The Gilded Palace Of Sin divenuto oggetto di culto per le generazioni a venire e simbolo di ribellione ideologica (e non solo): si noti a questo proposito il contrasto stridente fra gli abiti dei componenti la band in copertina, decorati di lustrini secondo la moda più tradizionalmente country di Nudie’s e le applicazioni di foglie di marijuana sulla giacca di Gram. La formazione iniziale comprende Gram Parsons alla chitarra e voci, Chris Hillman al basso, chitarra ritmica e voci , Chris Ethridge al basso e piano e Sneaky Pete Kleinow alla pedal steel guitar.
Brani quali Christine’s Tune, Sin City, Wheels e Hot Burrito #1 restano di diritto fra le gemme del repertorio della band.

Per il disco seguente Burrito DeLuxe, la formazione viene rimaneggiata con l’uscita di Ethridge, Parsons passa al piano e canta, entra Bernie Leadon (ex-Hearts & Flowers) alla chitarra ed al dobro e Michael Clarke (ex-Byrds) alla batteria.
Il terzo album della band, lo splendido Flying Burrito Brothers non vede più la guida di Parsons, che si è preso un periodo di riposo, prostrato dall’abuso di alcool e droghe.
Rick Roberts ne prende il posto nella formazione, che incide così uno dei suoi dischi migliori, con le grandi covers di White Line Fever (Merle Haggard) e Tried So Hard (Gene Clark) oltre ad alcuni originali di Roberts quali la dolcissima Colorado, Four Days Of Rain e Hand To Mouth.

Bernie Leadon lascia la band per suonare con Linda Ronstadt in quella compagine che brillerà poi di luce propria con il nome di Eagles e viene rimpiazzato da Kenny Wertz (che lo aveva sostituito alla dipartita dai Kentucky Mountain Boys o Scottsville Squirrel Barkers) alla chitarra acustica mentre Al Perkins rimpiazza Sneaky Pete alla pedal steel guitar ed il risultato live di questa line-up è documentato in Last Of The Red Hot Burritos.

Ennesimo rimaneggiamento della formazione: entrano il fiddler Byron Berline, il banjoista Alan Munde, il batterista Eric Dalton, il bassista Roger Bush ed il pedal steeler Don Beck e resta solo Roberts della precedente formazione; il tutto per tenere una serie di concerti in Europa, un estratto dei quali vedrà la luce in Olanda con il doppio Live In Amsterdam (doppio LP con repertorio di country-rock classico) e Bluegrass Special (singolo ed esclusivamente bluegrass-oriented).

Nel frattempo Gram Parsons fa uscire il suo debutto solista, inciso con la compagna Emmylou Harris e G.P. diventa una bellissima realtà con gioielli quali Still Feeling Blue ed i bellissimi duetti di We’ll Sweep Out The Ashes In The Morning e Streets Of Baltimore.
Per quanto riguarda i Flying Burrito Brothers, la band entra in crisi artistica, ma il nome è ancora sinonimo di interesse per i fans e cominciano ad uscire diverse compilations più o meno interessanti, ma accomunate dallo sfruttamento di un logo che continua a ‘tirare’.

A poco servono gli inserimenti, in tempi diversi, di pur validi professionisti quali il fiddler bayou Floyd ‘Gib’ Guilbeau, il bassista ex-Byrds Skip Battin, il pluristrumentista John Beland (che ancora oggi guida una band con il nome mitico) o l’avventura sotto il nome di Burrito Brothers o Burrito DeLuxe: non c’è più quella forza innovativa che probabilmente si era esaurita con Gram o che forse era durata fino al periodo di Rick Roberts e l’attuale accanimento terapeutico non ci trova proprio d’accordo sullo sfruttamento di un logo divenuto oramai mitico, almeno per quello che riguardava i veri Flying Burrito Brothers.

Nel frattempo Gram Parsons realizza un nuovo disco, Grievous Angel ed ancora fioccano i gioielli: Brass Buttons, Love Hurts, Las Vegas ed il medley live comprendente Cash On The Barrelhead e Hickory Wind. Purtroppo Gram non si è mai affrancato dagli abusi di cui sopra e viene trovato cadavere nel deserto vicino a Joshua Tree.
Si assisterà ad alcuni ripescaggi postumi, come il prezioso Gram Parsons & The Fallen Angels – Live 1973, ma il mito di Parsons resta ancora ben presente fra i musicisti delle nuove generazioni, molto meno inflazionato di quello della sua band.

5.11.1946 – 19.9.1973

Country Rock, Honky Tonk

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2004

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