Anche se i due leader della band, il cantante e chitarrista Steve Robinson e il chitarrista cantante Steve Connelly, ritengono sia definizione un po’ ristretta, la musica proposta da questo quartetto di Tampa, Florida, è folk-rock, folk-pop e jingle jiangle, separati e contemporaneamente. E per gli appassionati del genere Byrds, Petty e derivati può essere un buon bocconcino. Intendiamoci gli Headlights, con Roundhouse, non fanno gridare al miracolo né alla rivelazione, ma si manifestano gruppo di una certa sostanza e buona qualità.
Non per niente Roger McGuinn li aveva utilizzati nel ’91 quale back up band quando impegnato a promuovere il suo più recente CD Back From Rio e aveva prodotto il sopraccitato CD aggiungendovi Rickenbacker e parti vocali.
Testi riflessivi e assennati, forti richiami attrattivi, chitarre scampanellanti, armonie corali a due voci: queste le caratteristiche delle canzoni presentate (ben 14). Che vanno dal jingle jangle rock di Information – bel chorus, bell’assolo di dodici corde, qualcosa in comune con Knockin’ On Heaven’s Door di Dylan, cui i nostri non pagano pochi tributi – di Steam Engine – ballata melodica che fornisce la base per il motivo grafico di copertina – o di An Easier Way – dove si raccolgono richiami a Tom Petty – o di Eyes In The Back Of My Head – un brano scritto e cantato in puro stile McGuinn – al country-rock di It Took A While o Make It Right nei quali sembra di risentire le armonie e la steel guitar dei Poco. Passando anche per le strade della ballata più particolare e personale come Damage, dal timbro melanconico e con un lamento blues della chitarra elettrica o Fell You Love, romantico piatto pianistico alla Chris Hillman con il fiddle in evidenza.
Meridian MRD 42549 (1994)
Raffaele Galli, fonte Out Of Time n. 5, 1994