Se c’è qualcuno che ha saputo portare uno strumento musicale dalle sonorità così particolari come è il dobro ai massimi livelli di virtuosismo, questo è Jerry Douglas.
Considerato a tutt’oggi il migliore in assoluto, la sua arte è eclettica e spazia dal bluegrass, suo espressione preponderante, fino ai limiti della musica acustica, riuscendo a dare una impronta molto personale ad ogni genere che interpreta. Il suo stile è unico, e l’incredibile velocità di finger-picking unite alla precisione ed alla fluidità dei movimenti gli hanno meritato il soprannome Flux.
Gerald Calvin Douglas nasce nel 1955 vicino a Columbus, nell’Ohio, e comincia a suonare il dobro alla giovane età di otto anni: accompagnato ad un concerto di Flatt & Scruggs, rimane incantato dal magico suono del dobro di Uncle Josh Graves, e decide di seguirne le orme. Incoraggiato dal padre, anch’esso musicista bluegrass, inizia ben presto ad esibirsi nella band paterna.
Esce dal circuito minore quando nel 1973, a diciassette anni, i Country Gentlemen si accorgono delle sue capacità durante un festival, e lo invitano ad accompagnarli in tour. La sua folgorante carriera è appena agli inizi, e negli anni seguenti diventa protagonista di due episodi fondamentali dell’evoluzione del bluegrass: nel 1975 come membro dei New South di J. D. Crowe incide il disco omonimo, e l’anno seguente costituisce con Ricky Skaggs i Boone Creek che pubblicano nel 1977 One Way Track.
Nel 1979 esce il suo primo disco solista, Fluxology, seguito tre anni dopo da Fluxedo, titoli curiosamente ricavati dal proprio soprannome. Dopo alcuni anni con i Whites di Buck, Sharon e Cheryl White (durante i quali partecipa anche a Roses In The Snow di Emmylou Harris), dalla metà degli anni 80 diventa il più ricercato session-man di Nashville.
La sua carriera solista comunque continua a pieno ritmo e pubblica altri quattro dischi dal 1987 al 1992, nei quali rivolge la sua attenzione al jazz (Plant Early), piuttosto che al newgrass (Under The Wire) o alla tradizione (Slide Rule). Dopo una collaborazione ed un disco con Edgar Meyer e Russ Baremberg, nel 1994 Jerry Douglas produce e partecipa ad un progetto chiamato The Great Dobro Session, con tutti i migliori dobroisti del momento, disco che diventa Instrumental Album e Recorded Event dell’anno per la IBMA.
Continuando a frequentare gli studi di registrazione come ospite in molteplici e multiformi dischi, nel 1996 incide Yonder con Peter Rowan e due anni più tardi da solista Restless On The Farm. Una proposta molto allettante gli arriva nel 1998 da Alison Krauss che lo invita a partecipare al suo tour. La resa musicale, le atmosfere ed il feeling che ne derivano sono perfetti tanto che diventa membro effettivo degli Union Station, collaborazione che continua tuttora. Nel frattempo partecipa alla colonna sonora del celebratissimo O Brother, Where Art Thou? e del successivo disco Down From The Mountain.
La serie di riconoscimenti e di premi che ha ricevuto è lunghissima, basti ricordare che al 2003 è stato per ben otto volte Dobro Player Of The Year per la International Bluegrass Music Association, senza dimenticare i numerosi Grammy Awards.
Ulteriore dimostrazione del suo eclettismo è l’album Lookout For Hope del 2002, nel quale coabitano magistralmente le sue anime: bluegrass tradizionale e contemporaneo, jazz, blues, folk e country.
28.5.1956
Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, New Acoustic Music
Claudio Pella, fonte TLJ, 2004