Con una copertina come il solito poco felice il mandolinista Larry Stephenson ci presenta questo Clinch Mountain Mystery, un disco che celebra i quindici anni d’attività della band a suo nome. Difatti, dopo aver militato nel gruppo di Bill Harrell, agli inizi degli anni ’80 passa ai Bluegrass Cardinals e nel 1989 fonda la Larry Stephenson Band con attualmente una diecina di dischi all’attivo.
È uno tra i migliori tenor singer sulla scena, anche se pare aver abbandonato (seppur parzialmente) quel suo modo di cantare high high high lonesome, che a volte risultava essere fin fastidioso, a favore di tonalità un pochino più tranquille e piacevoli. La band è ovviamente costruita a misura delle sue capacità vocali, con tre ottime voci che completano quella del leader: Dustin Benson, Aaron McDaris anche al banjo e Randy Barnes anche al basso acustico. Ospiti ad integrare la line-up sono Bryan Sutton alla chitarra a guidare le danze (e si sente, come se si sente) e due fiddler anch’essi d’eccezione, Bobby Hicks e Ronnie Steward che si dividono equamente le varie tracce.
Colpisce subito la title-track Clinch Mountain Mystery, un pezzo scaturito dalla sempre più che mai prolifica penna di una coppia di song-writers che raramente sbagliano un colpo, Dixie e Tom T. Hall. È una storia cupa e piena di mistero, anche molto truce, ma musicalmente validissima, un pezzo che ha ricevuto giustamente ampio consenso dal pubblico. Merita segnalare anche l’arrangiamento dell’iniziale Dixieland For Me e poi la brillante Cruzin In Overdrive, uno strumentale all’altezza della miglior tradizione che rende onore ai due autori, i componenti della band Benson e McDaris, nonché, tra i pezzi più lenti, la morbida A Heart Never Knows.
Nel complesso un ascolto estremamente gradevole dalla prima all’ultima nota per un disco non solo onesto ma rigoglioso, pulsante, mai ripetitivo.
Pinecastle 1134 (Bluegrass Tradizionale, 2003)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2005
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