Parlare di Bobby e Sonny Osborne è superfluo: sono uno dei gruppi della prima generazione bluegrass, da tempo immemorabile in attività (e non so perché mi ritorna in mente la foto del 1952 con la tozza figura di Sonny Osborne appena quindicenne a fianco di Bill Monroe nei suoi Blue Grass Boys).
Questo è il terzo di una serie di quattro dischi che vogliono rappresentare l’ambiente e lo spirito con i quali sono nati e si sono evoluti i fratelli Osborne. Quindi non solo le loro canzoni, ma l’influenza nella loro carriera della musica che ascoltavano e nella quale erano immersi. Un approccio particolare ma valido.
In modo cronologico dopo Hyden uscito nel ’98 (dal nome della loro città natale e con gli anni dal 1931, data di nascita di Bobby, fino alla seconda guerra mondiale), dopo Dayton To Knoxville uscito nel 2000 con il periodo fino ai primi anni ’50, arriva nel 2003 questo Detroit To Weeling che copre il periodo dal 1953 al 1962, durante il quale i due fratelli maturano il loro stile, non ancora però contaminato dall’uso della batteria.
Sono due dischetti assai ricchi, ventitré canzoni incise in questi ultimi anni dall’attuale band con Bobby e Sonny sempre in forma, aiutati tra gli altri da Terry Eldredge, Glen Duncan, Dana Cupp e dall’oramai scomparso Gene Wooten.
Un bonus è dato da ulteriori otto pezzi registrati nel 1957 (con gente come Red Allen, Lester Flatt, Josh Graves) alla radio WWVA di Weeling o ai festival, che seppur di debole qualità sonora, sono di valore storico oltre ad essere una verace testimonianza del periodo.
Troviamo quindi non solo pezzi loro, ma anche tradizionali, dei Louvin Brothers, Flatt & Scruggs, Johnnie & Jack, Monroe, eccetera, insomma quello che si ascoltava a quei tempi, stupendamente suonati e cantati da artisti senza tempo.
Ben vengano queste operazioni, sono un must per tutti gli appassionati di bluegrass e della sua storia.
Pinecastle 1124 (Bluegrass Tradizionale, 2003)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 72, 2004
