Ricky Skaggs - Solo – Songs My Dad Loved cover album

Ad un primo impatto con Solo. Songs My Dad Loved, vengono in mente deliri di onnipotenza: non ho bisogno dei Kentucky Thunder, faccio tutto io, che sono il più bravo. Scherzi a parte (lui è davvero uno dei migliori), subito ci lascia un po’ smarriti questo nuovo lavoro di Ricky Skaggs, un omaggio tutto personale alle canzoni amate dal papà Hobert, o che meglio ancora hanno contrassegnato la sua infanzia musicale (quando era ancora un bambino prodigio). Un omaggio nel quale rinuncia ai suoi fidi musicisti per farci partecipe di un mondo di ricordi che sente solo suoi.

In Solo. Songs My Dad Loved fa tutto da solo: oltre la voce, sempre splendida, ci mette le dita a suonare naturalmente il mandolino in svariati modelli oltre al resto della famiglia di mandocelli ecc., chitarre varie, banjo di diversi tipi, fiddle, piano e tutto quello che sa suonare e forse neanche tutto… in un continuo di sovraincisioni.

Fa tutto da solo e lo fa molto bene. La scelta dei brani è superba: una dozzina tra pezzi della vecchia scuola e tradizionali che ci riportano alle atmosfere di quei tempi. L’incedere regale ed austero di Green Pastures In The Sky e di City That Lies Foursquare nonché di altri a sfondo religioso fanno contraltare alla brillantezza degli strumentali o di altri pezzi quali la nota Little Maggie. Sembra quasi una seconda puntata di quel suo disco del 2008, Honoring The Fathers Of Buegrass – Tribute To 1946 And 1947, naturalmente in versione privata e più esclusiva.
Il suono è morbido, caldo e rilassato anche nei pezzi veloci, più da parlor (salotto) che da festa nell’aia, che è poi l’approccio giusto per questi ricordi familiari. Inoltre, più l’ascolto si fa intimo, più le sonorità ricordano quel vecchio vinile del 1980 con Tony Rice, anche quello, come del resto questo Solo, un vero capolavoro: un disco che si ama più si ascolta.

Skaggs Family 6989010092 (Bluegrass Tradizionale, 2009)

Claudio Pella, fonte TLJ, 2010

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