Siamo alle solite. La Acoustic Disc di David Grisman (il cui catalogo, al di là degli album Grisman-Garcia, presenta una nutritissima serie di dischi preziosi per gli amanti del suono acustico) ancora una volta pubblica un album, Hold On, We’re Strummin’, le cui elevate aspettative vengono, purtroppo, disattese. Il problema, di nuovo, è causato da una produzione troppo modesta che si somma a un ridotto impegno di tempo dedicato dagli artisti al progetto. Che, per altro, aveva premesse artistiche straordinarie. Insieme, infatti, qui ci sono i due mandolinisti più importanti della musica americana degli ultimi 50 anni, quelli che davvero hanno stabilito nuovi standard tecnici e artistici per questo piccolo grande strumento. Attenzione però; il valore di Sam Bush e David Grisman, né tanto meno le loro formidabili carriere, possono essere messi in discussione. Quello che intendo dire è che le 16 tracce presenti (e gli oltre 70 minuti di musica) potevano essere ridotte, selezionate ma soprattutto maggiormente strutturate e curate.
A meno che non siate dei ‘mando-maniacs’, il disco è piuttosto noioso: i brani (eccessivamente dilatati) sfociano in jam spesso fini a se stesse. E poco aggiungono gli interventi degli ospiti, quasi tutti musicisti del giro di Grisman tesi a ricreare il dawg sound o un newgrass che, paradossalmente, suona vecchio.
Molto meglio allora, i duetti ‘duri e puri’ tra mandolini e derivati (mandola, mandoloncello, ecc). Oppure, il classico medley old time con Sam al fiddle e un sorprendente Grisman al clawhammer banjo. Il brano di chiusura Hold On l’m Comin’, buffa ma inutile cover del celebre pezzo di Sam & Dave, è in linea con la pochezza del lavoro.
Acoustic Disc 54 (Dawg Music, New Acoustic Music, 2003)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 97, 2003
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