Indicazioni per l’uso: 1) chiamare a raccolta i vicini, possibilmente all’aperto, magari nel cortile di casa, 2) preparare qualche ettolitro di buona birra fresca e della carne alla griglia, 3) allestire lo spazio in maniera adeguata e con un impianto abbastanza potente da poter richiamare l’attenzione dell’intero quartiere, 4) far partire Les Flammes D’enfer…. A questo punto siete già in Louisiana, e non avete speso nemmeno un decimo del costo del biglietto aereo! Il coinvolgimento è garantito, come garantito è che saltiate in piedi a ballare mettendo da parte ogni vostro problema.
L’atmosfera di questo Live è gioiosa e trascinante, sin dal primo Les Flammes D’enfer, un brano grintoso e inarrestabile come certi rock’n’roll dei Los Lobos, con tre voci in armonia nei cori, un accordion portentoso, un fiddle degno quasi di uno Stuart Duncan e una sezione ritmica pulsante quanto basta per far ricredere certi ottusi rockettari che sostengono che nel country in genere chi suona i tamburi e il basso rischia seriamente dì assopirsi.
Il programma è vario, two-step, 3/4, blues e rock’n’roll suonati con una grinta fuori dal comune, e il tutto convince ancora di più in quanto si tratta di una registrazione live. In questa occasione Steve propone alcuni standard rivisitati e riarrangiati, pezzi ormai storici di Austin Pitre, Clifton Chenier, Dewey Balfa, ecc. Tutti i brani sono rinvigoriti dall’energico talento di Riley, a partire da Tout Les Temps En Temps, un blues a ricordarci del grande Clifton, a Evangeline Special di un altro asso del cajun, Iry Lejeune, fino al conclusivo medley Bosco Stomp/Zarico Est Pas Salè di 8 minuti e mezzo, a darci il colpo di grazia e lasciarci stremati sul terreno. Ora non vi resta che correre ad acquistare il CD e quindi rileggervi le ‘indicazioni per l’uso’.
Rounder 0286 (Cajun, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 7, 1994
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