Quest’estate la country music raggiungerà un traguardo importante. La settimana dal 25 luglio al 3 agosto segnerà il 75° anniversario delle Bristol Sessions del 1927: letteralmente il big bang della country music.
Durante quei dodici giorni furono scoperti ed iniziano le proprie registrazioni tre colossi della prima country music. Nacque l’ industria discografica della country music. Il 75°anniversario sarà celebrato quest’estate con una serie di eventi musicali e gli organizzatori attendono molto pubblico tra le bellissime montagne degli Appalachi nella città di Bristol, sulla linea di confine tra Virginia e Tennessee.
All’ inizio del 1927 il 25enne produttore Ralph Peer fu scritturato dalla Talking Machine Company di Camden, New Jersey, per viaggiare attraverso il sud per scoprire e registrare talenti musicali, per un possibile lancio commerciale. Peer, presidente della Okeh Records, aveva avuto precedenti esperienze come produttore delle prime registrazioni di Fiddlin’ John Carson ad Atlanta nella primavera del 1924. Peer fece queste registrazioni come test per un nuovo registratore portatile sviluppato dalla Okeh Records su commissione di Polk Brockman, manager del reparto dischi e fonografi di un grande emporio di Atlanta.
Peer definì le registrazioni terribili ma acconsentì alla pubblicazione di 500 copie di prova per Brockman, piccolo promoter musicale e, tra l’altro, manager di Carson. L’artista portò i dischi alle sue esibizioni dal vivo, e quando questi furono esauriti in poche settimane, Peer portò in tutta fretta Carson a New York per registrare 12 ulteriori pezzi negli studi della Okeh. Brockman fu il primo a mettere insieme la promozione musicale del sistema di registrazione, le radio, le esibizioni dal vivo, la pubblicazione delle canzoni e la loro produzione.
Egli, però, fallì nell’integrare i singoli aspetti del business e la sua impresa non decollò. Questa esperienza provocò un grosso interesse da parte di Peer verso la musica popolare, nello stesso tempo egli aveva guardato con occhio critico alle difficoltà incontrate da Brockman nella sua impresa. La Columbia Phonograph Company aveva già eseguito registrazioni nel 1923 in Texas e Georgia, ma queste, come quelle effettuate dal Peer, furono distribuite soltanto a livello regionale senza mai raggiungere una distribuzione nazionale.
La divisione fonografica dei laboratori di Thomas Edison aveva registrato e rilasciato le performance di alcuni artisti rurali come Ernest Stoneman e la Fiddlin Powers family nel 1924. Ad escludere ulteriormente i musicisti rurali dal mercato (così come tutti i musicisti jazz e blues), la ASCAP e la American Foundation of Musicians proibirono le esibizioni e le pubblicazioni di musicisti semi-professionisti.
La maggior parte degli artisti rurali non poteva vivere solo facendo musica, si esibivano quando potevano durante le fiere, nei medicine show, nei contest ecc…. Il mercato della musica rurale rimase limitato a se stesso e fu forzato a restare un fenomeno localizzato. Nel 1924 l’etichetta Victor arruolò un noto cantante di musica popolare per registrare, sotto lo pseudonimo di Vernon Dalhart, una versione di The Wreck Of The Old 97 avente come lato B The Prisoner’s Song. Il disco vendette oltre un milione di copie, il primo disco country ad avere un tale riscontro.
La Victor si era sempre rivolta ad un pubblico facoltoso ed acculturato, tipico delle città, dove aveva sempre proposto il proprio catalogo di musica classica ed operistica delle grandi star del Metropolitan, di Londra e di Milano. Il catalogo di musica popolare rispecchiava, di conseguenza, gusti piuttosto conservatori. Il successo inatteso della ballata proto-country di Dalhart certamente fu preso in considerazione.
Non avendo esperienza nel campo della musica rurale, la Victor contattò Ralph Peer che aveva alle spalle le conoscenze necessarie per trovare nuove registrazioni per il catalogo dell’etichetta. Prima del 1925 le registrazioni venivano effettuate in acustico, il cantante e gli strumentisti si riunivano intorno ad un largo cono che raccoglieva e concentrava i suoni contro una membrana che, a sua volta, faceva vibrare uno stilo di registrazione.
Tutti i miglioramenti successivi furono ottenuti senza una vera e propria ricerca scientifica, ma solo per tentativi. Una grande varietà di strumenti veniva tenuta sotto-chiave, consentendo l’accesso solo ad ingegneri e progettisti ed a uno o due loro assistenti fidati, onde evitare fenomeni di spionaggio industriale. Gli stessi progettisti erano pagati profumatamente per impedire che potessero passare alla concorrenza portando con sé i propri segreti.
La scelta degli artisti si basava sia sul talento degli stessi sia sulla potenza della voce, che doveva essere tale da riuscire a far vibrare la membrana a sufficienza. La natura ingombrante degli strumenti li rendeva decisamente intrasportabili. Di conseguenza le registrazioni country non venivano effettuate nelle campagne, ma negli studios di New York e del New Jersey, una delle rare occasioni per questi artisti rurali di vedere le grandi città.
Nel 1925 la Wstern Electric Company e la Victor Talking Machine Company iniziarono a sviluppare un processo di registrazione elettrico, derivato da radio e telegrafo, che utilizzava microfoni e pre-amplificatori. Di pari passo viaggiava il progetto di un nuovo fonografo studiato per riprodurre fedelmente le registrazioni ottenute con la nuova tecnologia. Il suono che si otteneva risultava decisamente più naturale e forte.
Grazie all’uso dei microfoni la voce e gli strumenti potevano agilmente superare le limitazioni imposte dalla vecchia tecnologia. I livelli dei suoni potevano essere regolati semplicemente lavorando sul guadagno dei microfoni e sul livello dell’uscita dei pre-amplificatori. I dischi così ottenuti, suonati sul nuovo Victor Orthophonic Victrolas risultava molto simile alla realtà e spinsero le vendite della Victor per l’anno 1927 al secondo posto nella storia della compagnia. Solo in quell’anno furono venduti oltre un milione di Orthophonic Victrolas. I cataloghi di musica popolare e classica subirono un notevole impulso grazie alla nuova registrazione elettrica.
Ad aggiungere ulteriore valore alla nuova tecnologia, era il fatto che gli strumenti per le registrazioni erano trasportabili. Tutte le operazioni venivano svolte direttamente sul campo molto facilmente evitando, quindi, ai poveri musicisti costosi viaggi verso le città: viaggi dalle più remote cittadine di campagna pagati di tasca propria. La Western Electric affittò l’equipaggiamento sotto licenza alle numerose case discografiche, l’ormai obsoleta tecnica di registrazione acustica venne spazzata via dalla nuova tecnologia elettronica che rivitalizzò un mercato piuttosto in fase di stallo. La possibilità di trasportare la strumentazione rivoluzionò l’industria del disco e permise alle case discografiche di registrare in maniera economica i primi artisti di musica blues, Hawaiana, hillbilly e gospel.
Il pubblico impazziva per il nuovo suono, più forte e più realistico, proveniente dai nuovi fonografi ed anche coloro i quali avevano sempre disdegnato il fonografo vecchio stile, per la bassa qualità del suono, correvano a comprare le nuove macchine. L’industria discografica conobbe un periodo di grande prosperità, fino alla crisi economica del 1929.
Fu per l’appunto questo nuovo sistema di registrazione elettrica, che Peer portò con sé a Bristol nel 1927. Con lui erano la moglie Anita e due assistenti, tali Eckhart e Lynch. Peer aveva già avuto contatti con Ernest Stoneman, il carpentiere-musicista della vicina Galax, e con Cecil McLister del Clark-Jones-Sheeley music store (rivenditore locale della Victor). Furono loro a far girare la voce sulle sessioni di registrazione di Peer.
Fu proprio Stoneman, che già aveva registrato per Peer e la Okeh nel ’24, a suggerire Bristol come sede dell’avvenimento, data la felice posizione della città situata su una delle principali linee ferroviarie e considerando la grande abbondanza di talenti musicali nella regione. Peer affittò due piani sopra la fabbrica di cappelli Taylor-Christian al 410 della State Street, sul lato della città nel Tennessee. La prima settimana fu quasi interamente occupata da sessioni prenotate da Stoneman e McLister. La seconda settimana fu aperta a tutti coloro volevano cimentarsi con i propri strumenti (un annuncio sul giornale domenicale aveva suscitato un certo interesse).
Nel terzo giorno di registrazioni, Peer invitò un reporter locale per testimoniare l’incisione di Skip To My Lou degli Stonemans e del violinista Uncle Eck Dunford. Sul giornale del giorno seguente, il reporter citava dichiarazioni di Stoneman che asseriva di essere stato pagato 100 $ al giorno mentre i suoi accompagnatori avevano ricevuto 25 $ per ogni giornata di registrazione. Sempre lo stesso articolo riferiva di un guadagno di 3600 $ nel 1926 per Stoneman, solo di royalties. Bristol fu assalita da musicisti giunti da ogni dove e con ogni mezzo. Fu necessario aggiungere sessioni serali per ascoltare tutti.
Nei 12 giorni di lavoro, Peer registrò uno spaccato della musica rurale americana per un totale di 76 registrazioni e 19 artisti. Meno di un mese dopo, i dischi di quelle registrazioni erano in vendita in tutti i negozi d’America. Musicisti che non si erano mai mossi dalla campagna, venivano ascoltati nei salotti delle case sul lato opposto del continente. Peer capì che il vero business risiedeva nel possesso dei diritti di pubblicazione delle canzoni registrate. Il suo contratto con la Victor prevedeva un solo dollaro all’anno, ma Peer era autorizzato a tenere i diritti di pubblicazione di tutti i brani raccolti.
L’idea di Peer fu quella di lavorare sulle royalties e il copyright, garantendo guadagni sia per sé che per l’artista secondo il modello della moderna industria discografica. Un anno dopo la prima uscita delle registrazioni delle Bristol Sessions, la Southern Music Company di Peer aveva incassato un quarto di milione di dollari. Come diretta conseguenza delle giornate di Bristol, la musica rurale si diffuse e si integrò nella cultura americana dando vita all’industria della country music. Settantacinque anni dopo, l’influenza delle Bristol Session è globale.
La musica Bluegrass è ancora di casa a Bristol ed è parte essenziale della cultura locale. Nel 1994 è nata la Birthplace of Country Music Alliance (BCMA) per dare un palcoscenico internazionale alla gente degli Appalachi del sud, al retaggio musicale e culturale della regione ed al suo ruolo nello sviluppo della moderna country music.
Il 75° anniversario delle Bristol Sessions è solo il primo evento dei festeggiamenti che termineranno nell’estate 2003 con un concerto fiume di dieci giorni al National Mall di Washington.
(traduzione di Claudio Galbiati)
Claudio Galbiati, fonte Country Store n. 62, 2002