Tinsley Ellis – Storm Warning cover album

3 albums con gli Heartfixers nel 1983, ’84 e ’86 di cui Tore Up dell’84 come backin’ band di Nappy Brown e poi 3 albums da solista, ma tutti sempre di sano ed onesto rock-blues.
Storm Warning rappresenta dunque il 7° sigillo di una storia apparentemente lineare, senza fremiti e tutto sommato destinata ad un proseguimento magari anche banale: fortunatamente no, Tinsley Ellis ha finalmente deciso di tirare fuori le palle e di ridare il giusto colorito ad un blues che da bianco stava lentamente sbiadendosi fin troppo.
Così, dimagrito e messe da parte le gote paffute, pizzetto cattivo e viso corrucciato, si inietta un arrabbiato virus e infiamma la sua musica. Torna a frugare nelle sue radici e ritrova Hendrix e quelle matrici sudiste che diventano nuova fonte di ispirazione per un sound sempre attaccato alle 16 battute tradizionali, ma questa volta ricco di frenetiche galoppate sulla 6 corde, della quale si riscopre virtuoso, nonché di impetuose interpretazioni vocali ma soprattutto di sonorità piene e colorite.

Ed ecco dunque Wanted Man con i suoi accenti southern rock tutti skynyrdiani, i toni incandescenti di Bush Doctor nella quale non è possibile non sentire l’influenza di Hendrix; ma il fuoco sacro arde anche nei pezzi firmati da Ellis The Next Miss Wrong, Side Tracked, To The Devil For A Dime e A Quiter Never Wins in alcune delle quali Ellis tiene per sé anche le tastiere che danno ancora più corpo al suo rinnovato suono.
Ma è la sua chitarra che la fa da padrona in tutto l’album, ora suadente, ora rabbiosa, a suo agio fra blues bianco e nero, rock e r&b, ma sempre tecnicamente perfetta.
Storm Warning ci riconsegna un musicista rigenerato e con tanta voglia di fare.

Alligator ALCD 4823 (Blues Rock, Roots Rock, 1994)

Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 6, 1994

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