John McCutcheon, Si Kahn – Signs Of The Times cover album

Signs Of The Times, uno dei più celebrati progetti della nuova musica folk americana, è ora anche un disco grazie alla puntuale sensibilità della Rounder e all’intelligenza dei suoi due autori/interpreti: John McCutcheon e Si Kahn.
Di John, che molti ricorderanno straordinario interprete alla 3ª Convention di Old Time & Bluegrass a Brescia, si parla ormai come dell’artista folk più di successo negli U.S.A. McCutcheon è polistrumentista eclettico, performer di classe e ora anche song-writer apprezzato; ogni suo concerto è evento di estremo interesse e divertimento e la sua produzione artistico/discografica in continua evoluzione.
Si Kahn è da anni uno dei più amati ‘nuovi’ cantautori tenacemente ancorati alla tradizione del Sud e alle sue lotte e contraddizioni sociali.
I due sono legati da una lunga amicizia e da un forte e diretto impegno politico che li ha portati, dopo anni di attesa, alla realizzazione di questa ambiziosa operazione.

Signs Of The Times ha infatti un duplice significato: da una parte esso è una denuncia contro i nuovi fermenti razzistici, le violenze contro i più deboli, lo strapotere dei mass-media e le ingiustizie sociali che accadono oggi nel Sud-Est degli U.S.A., e più in generale, in tutta l’Unione. Si e John si fanno portavoce di queste problematiche e affiancano alle dure liriche contro l’establishment un’azione diretta. Si Kahn, come leader di Grassroots Leadership (una organizzazione senza fine di lucro che raccoglie fondi per aiutare le popolazioni del Sud-Est ad organizzarsi per difendersi dai soprusi) e John McCutcheon come ambasciatore di pace in diversi paesi del Centro America.
Dall’altra parte, Signs Of The Times è anche un progetto aperto a tutti, anche ai più sfortunati che non possono ascoltare le bellezze della musica qui proposta.

Per tutti i non-udenti e per coloro che soffrono di gravi handicap al sistema auditivo è stato infatti organizzato il lungo tour che ha portato Signs Of The Times nelle principali metropoli americane. Ad accompagnare McCutcheon e Kahn si è affiancata Susan Frendlich, la numero uno in America per ciò che riguarda il linguaggio dei sordomuti. Per questa ragione, come giustamente sottolineano gli autori, il disco è poco rappresentativo del progetto escludendo totalmente la parte di Susan e negando la fruibilità del prodotto a oltre 1O milioni di non-udenti americani. Oltre a ciò, poco si coglie della parte teatrale che dello show rappresentava un elemento portante.
Certamente, per chi ha avuto la fortuna di assistere allo spettacolo, il disco è elemento di ricordo importante ed emotivo. Per gli altri, vuol dire una dozzina di brani, un paio dei quali molto buoni, a testimonianza di un lavoro che apre nuove prospettive alla musica folk e che può essere d’esempio per iniziative di ampia portata.

Tra le canzoni presentate nell’album si segnalano i primi brani del lato A, quasi tutti dal vivo, e specialmente l’ottimo medley d’apertura Long Time Traveling – Long Time Friends che, ad una composizione del banjoista Frank Profitt, unisce una melodia gradevole scritta da Si Kahn.
Si risentono, per il piacere di tutti i fans di McCutcheon e del suo hammer dulcimer, Willie’s Waltz e If I Were A Featherbed, qui in versione ispirata.
Molto carino anche il brano Signs Of The Times scritto a quattro mani e interpretato con l’aiuto della brava Cathy Fink.
Per non limitarsi a giudicare il progetto Signs Of The Times dal solo ascolto del disco, giungono in aiuto un paio di booklet ben fatti contenuti nell’album che danno elementi di informazione sufficienti per accostarsi ad una operazione importante e qualificata per la quale i due autori meritano il rispetto di tutti noi e che speriamo possa essere d’esempio per tanti musicisti europei.

Rounder 4017 (Folk, 1986)

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 20, 1986

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