Kentucky Roses. Bluegrass al femminile

Rimaniamo in casa Rebel per conoscere un’artista che circa 15 anni fa, insieme ad un gruppo piuttosto progressivo, denominato Front Porch String Band, incise un paio di dischi e quindi sparì dalla circolazione per tornare prepotentemente alla ribaltà nel 1993: Claire Lynch.

Anche Claire va inserita in quella nuova schiera di cantanti che si divide tra bluegrass tradizionale e country d’autore. In possesso di una voce oserei dire incantevole, ha letteralmente scalato le classifiche di vendita con il suo ultimo CD inciso per la nuova Brentwood Records, Friends For A Lifetime. La lunga pausa discografica e concertistica fu dovuta ad una precisa scelta che la portò ad occuparsi esclusivamente della famiglia. Non appena i ragazzi furono grandi abbastanza da concederle di tornare alla musica, Claire ricominciò l’attività prestando anche la sua voce come corista per importanti incisioni di artisti del calibro di Dolly Parton, Emmylou Harris, Patty Loveless, Kathy Mattea e Skip Ewing.
Il riconoscimento unanime da parte del pubblico, accomunato a quello della critica, hanno certamente trasmesso ancora maggiore entusiasmo e motivazione a Claire, e possiamo quindi esser sicuri che in futuro la nostra ci riserverà ulteriori grandi emozioni.

Passiamo ora a Lynn Morris, una simpatica conoscenza degli appassionati italiani, già nel nostro paese per un paio di date a Trento e Milano nel 1992, al momento in cui leggerete queste righe si sarà già esibita dalle parti di Correggio in occasione della seconda edizione del Mandriolo Country Festival.
Vincitrice del Banjo Contest di Winfield per ben due volte, Lynn Morris ha fatto parte dei City Limits e dei Whetstone Run, due bands di cui pochi ricorderanno l’esistenza, per poi dare vita, insieme al suo compagno Marshall Wilborn (ottimo contrabbassista, bravo cantante ed autore, e componente per un certo periodo dei Johnson Mountain Boys) alla Lynn Morris Band.
Ha al suo attivo un paio di dischi di buon valore incisi nel 1990 e 1992 per la Rounder Records, ma anche la sfortunata caratteristica di non riuscire a mantenere una solida formazione con gli stessi elementi per più di un anno. Infatti nel suo gruppo ha militato una buona schiera di musicisti, tutti di alto livello, a partire da Tom Adams e David McLaughlin (anch’essi Johnson Mountain Boys), fino ad uno dei figli di Del McCoury, Ronnie (in assoluto uno dei migliori giovani mandolinisti sulla piazza).

I dischi della Lynn Morris band, di un bluegrass molto tradizionale, con venature old time e country, offrono un suono scarno, ‘semplice’ ma di grande presa, e riescono con molta naturalezza a fare apprezzare anche all’ascoltatore più incline a sonorità moderne il suono del buon vecchio traditional bluegrass.

Delle due Alison citate nella prima parte voglio prima presentarvi la Brown, e lasciare alla più famosa Krauss il ruolo di chiudere questo articolo. Chi segue la musica bluegrass da almeno una quindicina di anni ricorderà certamente l’uscita di un disco per la texana Ridge Runner Records (oggi non più in attività) intitolato Pre-sequel che ritraeva in copertina due giovanissimi musicisti. Era il 1981, erano entrambi intorno alla ventina, ma una volta udito il contenuto del disco, l’ascoltatore non aveva dubbi: quei due musicisti dimostravano un talento tale da far impallidire il più consumato musicista.
I ragazzi erano la banjoista Alison Brown e il violinista Stuart Duncan. Non credo necessario dilungarmi in presentazioni per quanto riguarda Stuart Duncan, basti dire che fa parte della Nashville Bluegrass Band ed oggi, non avendo più nemmeno la ‘concorrenza’ di Mark O’Connor, è in assoluto il fiddler più registrato a Nashville.

Mi piacerebbe tanto potervi invitare a mettervi sulle tracce di Pre-sequel, ma ho paura che riuscirei soltanto a farvi perdere del tempo: peccato perchè quel disco ha molti buoni motivi per essere acquistato, innanzitutto i 12 pezzi registrati, poi la presenza di Steve e Gene Libbea in qualità di chitarrista il primo e, naturalmente, contrabbassista il secondo (a proposito, sapevate che fu proprio Duncan ad invitare Alan O’Bryant e Pat Enright a contattare Gene Libbea quando la Nashville Bluegrass Band dovette cercare una sostituzione a Mark Hembree, vero?).

Di Alison Brown possiamo affermare che si tratta di uno dei migliori suonatori di 5-string d’America, tecnicamente incredibile e fantasiosa abbastanza da riuscire a spaziare dal tradizionale a suoni latino-americani. E’ la prima banjoista donna ad essersi portata a casa l’award come ‘Banjoista dell’Anno’, il prestigioso premio della International Bluegrass Music Association, ed è stata la direttrice artistica della band di Michelle Shocked per il tour mondiale della famosa folk-singer, tour che un paio di anni fa toccò anche il nostro paese.
Ha inciso due dischi per la californiana Vanguard Records, assolutamente imperdibili per tutti coloro che si sentono più vicini al suono progressivo.

Veniamo, per concludere, alla ragazza che è riuscita ad avvicinare il maggior numero di persone alla musica bluegrass, Alison Krauss. Per non ripetermi preferisco evitare frasi d’elogio scontate e lascio perciò che siano i fatti a farvela conoscere: articoli su Rolling Stones, Musician, People Magazine, USA Today, Newsweek e Times, solo per citare le più importanti riviste; un Grammy Award per ‘Best Bluegrass Recording’; dodici settimane di permanenza nei Top Videos trasmessi da Country Music Television; si è esibita nel 1991 al Country Music Association Awards Show e al 25° Anniversario della Country Music Hall Of Fame; ha collaborato, tra gli altri, con la Desert Rose Band, Dolly Parton, Vince Gill, Mark Chestnut e Michelle Shocked; la International Bluegrass Music Association le ha assegnato, in diverse edizioni, gli awards come ‘Entertainer Of The Year’, ‘Album Of The Year’ e ‘Best Female Vocalist’: potrei andare avanti, ma ritengo sufficienti queste poche informazioni su di lei per potervi fare capire la levatura del personaggio.

Del suo terzo e quarto disco ha venduto, rispettivamente, oltre 100.000 copie in tutto il mondo, cifre da capogiro per un genere come il bluegrass. Il suo primo disco, stampato nel 1987, lo ha registrato a 14 anni con uno stock di musicisti da pelle d’oca come Sam Bush, Russ Barenberg, Roy Huskey Jr., Jerry Douglas, Tony Trischka e John Cowan.
Il debutto, intitolato Too Late To Cry, fu presto seguito da Two Highways con la sua nuova band, gli Union Station, formazione di giovani talenti sui quali spiccava il chitarrista Jeff White, oggi nella band della country star Vince Gill.

La conferma di essere di fronte ad un musicista al di fuori della norma giunge con I’ve Got That Old Feeling del 1990, una raccolta di brani country suonati in acustico con la leggera presenza di pianoforte e batteria. In questo disco la sua band è affiancata dai soliti grandi del giro blue e newgrass che ormai conosciamo bene, e propone 12 brani scelti con attenzione dal repertorio di affermati ma anche sconosciuti autori.
Ma se il suo violino non permette di muovere alcuna critica, la voce, ancora troppo giovane, può risultare forse ancora poco calibrata e dinamica. Ogni possibile dubbio, comunque mosso da chi davvero cerca la totale perfezione, svanisce con l’arrivo nel 1993 di Everytime You Say Goodbye, un CD già storico, suonato e cantato come meglio non si può chiedere: bilanciato nella scelta dei pezzi, raffinato in ogni suo momento, dalla title track al gospel di chiusura Jesus Help Me To Stand. Un disco, in definitiva, che dovrebbe essere ascoltato da chiunque ritiene di avere cuore, cervello e udito ben collegati tra di essi.

* * *

L’articolo si conclude qui, ma questo naturalmente altro non vuole essere che un punto di partenza, uno stimolo che vi spinga a scoprire con le vostre orecchie una realtà del tutto ignorata dai nostri intelligenti mass media. Un invito accompagnato dalla preghiera di verificare in prima persona la validità di questi artisti, frutto di una tradizione che è riuscita ad evolversi con i tempi, ma conservando le forti caratteristiche che la contraddistinguono. Mi pare onesto precisare che l’argomento è stato trattato forse solo in superficie, e che l’oggetto meriterebbe sicuramente un ben più ampio approfondimento.
Ma, ancora, invito ognuno di voi a proseguire il lavoro qui iniziato, uno studio che può aiutarci a scoprire, o capire meglio, l’evoluzione a livello sociale del ruolo della donna, anche come musicista.

Ne è passata davvero molta di acqua sotto i ponti da quando nell’aprile del ’39 Roy Acuff ricevette migliaia di lettere di protesta per aver deciso di inserire una donna, Rachel Veach, nell’organico della Grand Ole Opry…
Prima di chiudere mi si consenta di porgere le scuse almeno a qualcuna di quelle centinaia di cantanti e musiciste non menzionate in questo articolo, Murphy Henry, M. J. Leet, Ginger Boatright, Martha Adcock, Missy Raines, Nancy Blake, Leigh Taylor, Lynn Davis, Sharon e Cheryl White, le Smith Sisters, Dede Wyland, Linda Williams, Cindy West, Kathy Chiavola, Dawn Watson, Deanie Richardson…

Ringrazio l’amico Silvio Ferretti per avermi fatto conoscere meglio Claire Lynch e per avermi fornito di qualche titolo per stendere la discografia (probabilmente comunque incompleta).
Vi confesso, per finire, che non tutto quello che avete letto è frutto della mia discreta memoria: dove non arrivava lei trovavo sempre disponibili tre stupendi volumi che consiglio di acquistare a chiunque voglia conoscere tutto, o quasi, sul bluegrass e la country music in generale: ‘Bluegrass, A History’ di Neil V. Rosenberg (University Of Illinois Press, 1985), ‘Country Music, U.S.A.’ di Bill C. Malone (University Of Texas Press, 1985), ‘Country, The Music And The Musicians’ – Autori Vari (Country Music Foundation, Abbeville Press, 1988).
I tre libri, se non trovati in Italia, sono acquistabili presso: County Sales, P.O. Box 191, Floyd, VA 24091, USA.

Discografia consigliata:

Alison Krauss:
Two Highways (Rounder 0265)
I’ve Got That Old Feeling
(Rounder 0275)
Everytime You Say Goodbye (Rounder 0285)

Claire Lynch:
Friends For A Lifetime (Brentwood 5362)

Emmylou Harris:
Roses In The Snow (WB-BSK3422)
At The Ryman (
Reprise 9 26664-2)

Rhonda Vincent:
A Dream Come True (Rebel 1682)
Timeless And True Love (Rebel 1697)
New Dreams And Sunshine (Rebel 1665)

Laurie Lewis:
Love Chooses You (Flying Fish 70487)
Singing My Troubles Away (Flying Fish 70515)
Restless And Rambling Heart
(Flying Fish 406)
True Stories
(Rounder 0300)

Kathy Kallick:
Matters Of The Heart (Sugar Hill 3820)

Laurie Lewis & Kathy Kallick:
Together (Kaleidoscope K-44)

The Lynn Morris Band:
The Lynn Morris Band (Rounder 0276)
The Bramble And The Rose
(Rounder 0288)

Alison Brown:
Simple Pleasures (Vanguard VHD 79459)

Hazel Dickens & Alice Gerrard:
Won’t You Come And Sing For Me (Folkways FTS31034)
Hazel & Alice (Rounder 0027)
Hazel Dickens & Alice Gerrard
(Rounder 0054)
Hard Hitting Songs For Hard Hit People (Rounder 0126)
By The Sweat Of My Brow (Rounder 0200)
Who’s That Knocking
(Folkways FTS31055)

Bill Grant & Delia Bell:
Bill Grant & Delia Bell (Rebel 1593)
Rollin’ (Rebel 1604)
A Few Dollars More (Rounder 0217)

Blue Rose:
Blue Rose (Sugar Hill 3768)

Good Ol’ Persons:
Part Of A Story (Kaleidoscope F-26)
Anywhere The Wind Blows
(Kaleidoscope F-38)

Rose Maddox:
Beautiful Bouquet (Arhoolie 5030)
This Is Rose Maddox
(Arhoolie 5024)

Cathy Fink & Marcy Marxer:
C. Fink & M. Marxer (Sugar Hill 3775)

The Cox Family:
Everybody’s Reaching Out For Someone (Rounder 0297)

Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 5, 1994

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